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Schietto come sempre, Gennaro Gattuso, nella conferenza stampa odierna, oltre a elogiare l'Udinese, avversario di domenica pomeriggio alla Dacia Arena, si preoccupa dello stato mentale del gruppo.
Atteso da un vero e proprio tour de force con 8 gare in 30 giorni, il Milan si gioca una buona fetta della sua stagione tra campionato, Coppa Italia ed Europa League e per farlo mister Gattuso ribadisce l'importanza di tutti gli effettivi a sua disposizione.
Nella settimana delle due sfide con la Lazio si è chiaramente palesato a Milanello, in alcuni elementi, più di un muso lungo, dovuto allo scarso impiego delle ultime settimane. Le scelte di Gattuso, votate alla necessità di individuare un gruppo certo di titolari su cui costruire il suo calcio, hanno evidentemente suscitato più di un malumore in giocatori come Cristian Zapata, Mateo Musacchio, Riccardo Montolivo e André Silva, letteralmente spariti dai radar.
Ma Gattuso è uomo di sostanza più che di forma: certi atteggiamenti di indolenza e delusione non gli devono essere proprio piaciuti e nella chiacchierata odierna con la stampa non lo manda certo a dire. "Ultimamente giocano sempre i soliti, e non voglio vedere atteggiamenti negativi perché serve l'aiuto di tutti, anche da parte di chi gioca meno" ringhia il tecnico calabrese, che intravede nuovi obiettivi da condividere: "Ora bisogna alzare l'asticella ma abbiamo bisogno di tutti".
Una netta presa di posizione che chiama tutti verso un obiettivo comune: essere gruppo ed essere squadra. Forte dei tre successi consecutivi in campionato e della vittoria nel derby, Gattuso è conscio dei progressi dei ragazzi ma ammette che serviranno tutti gli elementi in rosa per gestire un ampio turnover, considerati i ravvicinati impegni.
Evidentemente più di un giocatore sta mostrando segni di insofferenza verso le continue panchine ma la grinta di Gattuso e l'autorevolezza che gli deriva dalla serietà, l'impegno, l'attaccamento con cui ha sta affrontando l'avventura al Milan, devono e possono sopperire a temporanei malumori di chi vuole ritagliarsi uno spazio nel rinato progetto tecnico rossonero.
Enrico Maggioni
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