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Nocerino: “Mi mancava l’Italia. Kakà dirigente ideale per il Milan”

Stefano Bressi

Nocerino è tornato a giocare nel Bel Paese. Dopo l'esperienza in MLS ora riparte dal Benevento. Ha anche parlato dell'amico brasiliano. Le sue parole.
00:25 min

La carriera di Antonio Nocerino riparte. Dopo un breve stop che è seguito all'esperienza in MLS con l'Orlando City, il centrocampista ha deciso di tornare in Italia e giocherà con la maglia del Benevento, in Serie B. , ma ora si è concretizzato. In occasione della presentazione, l'ex Milan ha toccato diversi argomenti, tra cui proprio il passato rossonero e anche l'amicizia con Kakà, altro ex milanista. Ecco le sue parole.

Sul suo ritorno: "“Gli Stati Uniti sono un paese fantastico e pieno di opportunità. Quando smetterò di giocare, tornerò a vivere a Orlando con mia moglie Federica e i bambini. Il calcio italiano però mi mancava. Per questo dico grazie al Benevento e al presidente Vigorito. Ho ancora il fuoco dentro. Ero svincolato, ma non mi sentivo pronto a smettere. Sto ancora bene e voglio dimostrarlo. Ieri ho fatto la visite mediche, non vedo l’ora di iniziare”.

Sulla Serie B e il Benevento: "Nelle ultime stagioni è aumentato il numero dei giovani. La B resta lunghissima e con tante squadre attrezzate, però saremo noi a dover fare la differenza se vogliamo vincere il campionato. Vanno aiutati, anche se serve più equilibrio. Non possono bastare pochi mesi fatti bene per essere definiti campioni e valere 20-30 milioni di euro… Avrò il 23. Non lo cambio".

Sull'MLS: "In MLS ci sono poche pressioni. Per crescere hanno bisogno di allenatori europei che possano alzare il livello tattico e cambiare la mentalità".

Su Kakà e il Milan: "Ricky è un amico vero, ho scelto Orlando per lui. Durante la trattativa mi chiamava in continuazione per convincermi. Chi lo prende come dirigente fa un affare. Sarebbe perfetto al Milan: conosco poche persone con la sua cultura. Quando scendevo in campo con la maglia rossonera mi sentivo forte come se stessi indossando un’armatura. Merito del gruppo di quel Milan, fatto da uomini veri che contano dei giocatori forti".

Sul Mondiale senza Italia: "Qualcosa di allucinante, un disastro. Spero che ora possano cambiare tante cose. Mancini è un grande e può riportarci ai livelli a cui siamo abituati".

Sul vizio del gol: "Il vizio l’ho sempre avuto. Il primo anno al Milan ne ho fatti 11, ma anche a Palermo ne avevo segnato diversi. Lo dico perché mi avevano appicciato l’etichetta di segnare solo con gli assist di Ibra. In realtà solo 2-3 sono arrivati su passaggio di Zlatan. Insomma, qualche merito l’ho avuto pure io".

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