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L'investimento di Massimiliano Mirabelli e Marco Fassone su Gennaro Gattuso sta acquistando significato, settimana dopo settimana. Il Milan è lontano da quello che sarebbe dovuto essere a questo punto del campionato, nelle previsioni estive, ma almeno non è più un'accozzaglia di giocatori slegati. Il nuovo mister, domani 40enne, ha impiegato più di un mese per dare un'identità ai rossoneri. Il lavoro ha iniziato a pagare: ora il Milan sembra sempre più squadra.
Il miglioramento è stato (quasi) a tutto tondo. A partire dal progresso della condizione atletica, arrivando poi all'unione di tanti giocatori di qualità. Il Diavolo ora corre, ma è pure squadra che gioca bene palla al piede. Uno scenario che in pochi si sarebbero immaginati dopo l'arrivo di Rino. Contro Inter, Fiorentina e Crotone è stato fatto un passo in avanti. Non c'è più il caos "montelliano" di inizio stagione, anche se le pause nel gioco milanista continuano ad essere presenti. Sabato sono balzate all'occhio le numerose azioni che hanno compreso tutta la formazione, esclusi i difensori centrali. Densità sulle fasce, e in area, maglie strette e fraseggio veloce. Il Milan avrebbe potuto tranquillamente segnare qualche gol in più contro i calabresi.
Come scrive "Tuttosport", l'impronta di Gattuso si vede però in particolar modo nella fase difensiva. La retroguardia qualche volta sbanda, ma negli ultimi 300 minuti ha subito un solo gol, quello di Giovanni Simeone. L'ottima media-reti subite è un dato che accomuna tante delle rose allenate dal campione del mondo. Il Pisa infatti, lo scorso anno, seppur retrocessa, concluse il campionato cadetto con la seconda miglior difesa: 36 gol subiti su 42 giornate.
La Serie A ora è ferma, fino al 21 gennaio, così ai giocatori è stato concesso qualche giorno di vacanza. E' importante pure qualche momento di relax dopo un ultimo mese così concitato. Dalla disfatta di Verona al ritiro punitivo, passando per le ombre del Voluntary Agreement, in casa Milan non si è respirata un'aria salubre. Come ha confessato Giacomo Bonaventura però, Gattuso è stato riconosciuto subito da tutti come un leader, ha conquistato la fiducia dei suoi ragazzi...pur essendo "l'allenatore più scarso della Serie A" (così si era definito Rino dopo il derby vinto). Dunque i rossoneri seguiranno un piano di lavoro anche nelle località esotiche, per non tornare il 14 gennaio a Milanello a corto di lavoro.
Quando il tecnico è stato promosso dalla Primavera alla prima squadra ha premuto l'acceleratore proprio sul tema della condizione fisica, pessima dopo la preparazione di Vincenzo Montella. Il Milan correva poco, i giocatori erano poco disposti a sacrificarsi, ora la situazione sta via via migliorando. Anche grazie al lavoro fuori dal campo: Gattuso ha chiesto ai giocatori di non mangiare fuori pasto. E i rossoneri in breve tempo sono diventati la 17^ squadra per chilometri percorsi, sorpassando Sampdoria e Roma.
Un ruolo importante, come sottolinea il quotidiano torinese, lo ha avuto poi il vice Luigi Riccio. Lui ha studiato i video delle partite precedenti e suggerito a Gattuso il 4-3-3. L'ex centrocampista della gestione Ancelotti ha poi deciso di schierare mezzala Bonaventura, liberando lo spazio da ala sinistra prima per Fabio Borini, poi per Hakan Calhanoglu. Quest'ultimo è il grande simbolo della medicina di Rino: il turco nelle ultime 3 apparizioni ha fatto la differenza. Si sente protagonista, combatte e inventa: un paio di lanci sabato a San Siro sono stati da urlo. Con il tempo può solo continuare a crescere, il feeling con i compagni di fascia (Ricardo Rodriguez e Bonaventura) può essere infatti affinato.
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