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Pagelle – I voti di Milan-Napoli secondo la Gazzetta

Stefano Bressi

Un pareggio che fa sorridere a metà per il Milan contro i partenopei. Ecco i giudizi della rosea. Scorri le schede per scoprirli.

LA SQUADRA

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È stato un buon Milan quello che è sceso in campo ieri contro il Napoli. Contro le grandi del nostro campionato è arrivata l'ennesima prova di forza della squadra di Gennaro Gattuso, che tuttavia anche stavolta raccoglie solo uno 0-0. I rossoneri però se la sono giocata alla pari con i partenopei e se avessero vinto non avrebbero rubato nulla. Prova tutto sommato più che sufficiente della squadra, secondo La Gazzetta dello Sport. Unica leggera insufficienza per André Silva (5,5). Per il resto tanti 6, quasi tutti. Leggermente meglio degli altri, con un 6,5, Ricardo Rodriguez e Lucas Biglia. Da sottolineare la prova di Cristian Zapata, che porta a casa un 7.

IL MIGLIORE

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Non poteva che essere Gianluigi Donnarumma il migliore in campo per il Milan. La parata all'ultimo minuto su Arkadiusz Milik è da antologia e la Gazzetta gli dà addirittura 8. Del resto, raramente si vede una prodezza del genere su un campo di calcio: "Chi si lamentava di non aver ancora assistito a miracoli quest'anno, si metta pure in adorazione: parata sovrannaturale per festeggiare le 100 in A. E poi, che signore con Buffon: gli sfilerà la maglia azzurra, lo risarcisce con mezzo scudetto".

IL PEGGIORE

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Ancora una volta, il peggiore in campo per il Milan è Nikola Kalinic. Il croato fa fatica e sbaglia un paio di occasioni. La Gazzetta gli dà 5: "Quella svolta che non arriva mai. Dopo il gol al Sassuolo poteva essere il giorno della pace definitiva con San Siro. Invece finisce come al solito: un gol sulla coscienza e lo stadio imbestialito. Poco movimento e tanti fischi".

IL MISTER

Anche Gattuso è più che sufficiente (6,5) per la Gazzetta. Il tecnico calabrese ha messo in campo una squadra ben organizzata, capace di giocarsela alla pari con il Napoli e di essere pericolosa in più occasioni senza subire: "Con Sarri è senz'altro come dice lui: l'allievo contro il maestro. L'allievo però regge il confronto e incarta il maestro. Rino temeva un po' di depressione: non c'è stata. Il pari non serve per la Champions, ma rinforza l'autostima".

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