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Pagelle Lazio-Milan: analisi, giudizi, Top e Flop della gara

Franck Kessié Napoli-Milan
Tutto il meglio e il peggio di Lazio-Milan, ritorno della semifinale di Coppa Italia, partita che si è conclusa da pochi minuti allo stadio Olimpico

Edoardo Lavezzari

LA PARTITA

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A Milan e Lazio serviva un gol per mettere in discesa la strada verso la finale del 9 maggio e nel primo tempo, le due compagini, non si sono certo sprecate, anzi. Le occasioni, non sono mancate nel corso di un primo tempo spettacolare e giocato a ritmi altissimi da entrambe le squadre. A fare la partita, per larghi tratti del match, è stata la Lazio, capace di tenere il pallino del gioco con maggiore costanza, contro un Milan bravissimo a chiudersi e pungere in contropiede e non è un caso che, probabilmente, le due occasioni più importanti dei primi 45 minuti siano state a favore dei rossoneri, pericolosi prima con Suso, bravo a impegnare Strakosha dalla distanza, poi con Cutrone, che non è riuscito a indirizzare (da pochi passi) un rimpallo. Qualche occasione importante anche per i padroni di casa, che non sono riusciti a sfruttare la meglio due disattenzioni di Ricardo Rodriguez e Donnarumma. Il primo tempo, però, oltre a tante emozioni non ha regalato gol.

Il secondo tempo si apre come si era chiuso il primo: la partita è bella, frizzante ed entrambe le squadre vogliono vincerla. In avvio di ripresa le occasioni sono per i rossoneri con Calabria, a cui si oppone un grande Strakosha e con Calhanoglu, che calcia malissimo da posizione a dir poco invitante. Passano i minuti, ritmi calano, le squadre si allungano, ma la partita non si sblocca e i 90 minuti non bastano per decidere la finalista. La musica non cambia nemmeno nei due supplementari, il match ball lo avrebbe Kalinic, a due minuti dalla fine, ma incredibilmente non riesce a buttarla dentro al termine di un contropiede perfetto. La girandola dei rigori arride al Milan che è vola in finale. Decisivo l'errore di Felipe, a cui segue il gol di Romagnoli al termine di una serie praticamente infinita.

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 I TOP 

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Al netto dell'ingenuità commessa su Immobile al minuto 34' su Immobile, quella di Gigio Donnarumma è stata una grandissima partita fatta di parate spettacolari e decisive. Nel primo tempo, il numero 99, ha salvato il Milan in più di un'occasione, risultando determinante. Corsa, corsa e ancora corsa. Ecco, in pochissime parole, la partita dell'instancabile Franck Kessié. L'ex Atalanta recupera una marea di palloni ed è spesso tra i protagonisti delle sgroppate rossonere, con scatti di 50/60 metri. Instancabile. Contro la squadra che tifava da ragazzo Alessio Romagnoli gioca, probabilmente, la sua miglior partita da quando è un giocatore del Milan. Sono 120 minuti sontuosi quelli del numero 13 rossonero che in più di un'occasione è decisivo in scivolata. Il tutto senza dimenticare i tanti contrasti vinti e i passaggi intercettati, dalle sue parti, insomma, non si passa.

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 I FLOP 

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Serata da dimenticare per Ricardo Rodriguez e non solo per il grave errore commesso al 18', quando regala palla a Milinkovic-Savic (che per per poco non trova il gol), ma in generale per lo svizzero è una serata difficile contro un cliente come Marusic che spesso riesce a saltarlo. Serata difficile anche per Suso. L'ala spagnola gioca una partita fatta di tanta corsa, un po' disordinata e qualche errore di troppo negli ultimi 20 metri. La generosità non manca, ma di pari passo non mancano nemmeno le imprecisioni al tiro, i passaggi sbagliati, i dribling non riusciti. Nella lista dei peggiori finisce anche Nikola Kalinic. Subentrato al posto di Cutrone l'attaccante croato si vede pochissimo e nel finale avrebbe l'occasione per mandare il Diavolo in finale, ma sbaglia, clamorosamente, un rigore in movimento al minuto 118'.

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 IL MISTER 

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Il turnover e il derby possono attendere per Gennaro Gattuso, che contro la Lazio schiera la miglior formazione possibile, con anche Patrick Cutrone al centro del tridente offensivo. Una scelta, questa, che si rivela corretta perchè la Lazio scende in campo col coltello tra i denti e serve il miglior Milan per reggere l'impatto dei biancocelesti. Malgrado qualche leggerezza di troppo (ad esempio quelle di Calhanoglu e Bonaventura nel primo tempo) il Milan gioca una partita a ritmi altissimi, si copre bene e quando può ripartire è spesso pericoloso. La gamba non manca, il morale pure, il buon periodo dei rossoneri continua. Nella ripresa toglie un Cutrone stanco per Kalinic, una mossa quasi obbligata, anche in vista del derby, mentre nel primo supplementare si gioca la carta Montolivo, al posto di Kessiè.

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