Pagelle Ludogorets-Milan: analisi, giudizi, Top e Flop della gara

LA PARTITA

Una splendida coreografia, estesa per due lati dello stadio, fa da contorno al fischio d'inizio di Ludogorets-Milan. Pronti-via e i bulgari fanno subito paura, con Abate che viene ammonito per un fallo al limite dell'area, sulla cui punizione Misidjan sfiora il palo con un destro a giro. Il Milan fatica a reagire: Kessié calcia a lato, Cutrone viene fermato da Renan e i primi 30' scorrono via senza occasioni clamorose. Al 31' grande spavento in area rossonera, con Donnarumma che esce a vuoto e Swierczok che non colpisce per questione di centimetri. Proprio sul finale di tempo, però, il lampo del solito Cutrone: cross di Calhanoglu dalla sinistra, il numero 63 la spizza con la spalla e sigla lo 0-1.

Nella ripresa, il Ludogorets mette subito paura con l'inserimento di Marcelinho, il cui tiro è però debole e facile per Donnarumma. I primi dieci minuti della ripresa sono di marca bulgara, fino al tiro di Dyakov al 55' che si stampa all'incrocio dei pali. Al 61', grande spunto di Cutrone, che va via in area e viene steso: per l'arbitro Mazic non ci sono dubbi. Sul dischetto va Rodriguez, che spiazza Renan e sigla il gol della tranquillità. Il resto è ordinaria amministrazione: nel finale c'è spazio anche per Borini, bravo a concludere a rete un cross di Kessié dalla destra. Milan vincente e convincente: il passo verso gli ottavi si fa decisamente più facile.

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 I TOP 

Un 63 che sta sempre più stretto e assomiglia - partita dopo partita - ad un 9, come la somma dei numeri sulla schiena: anche a Razgrad, Patrick Cutrone timbra il cartellino anche in terra bulgara. Pazienza se sfiora appena il pallone e lo fa con la spalla: il suo tocco è decisivo, utile per timbrare il tredicesimo gol stagionale e conquistarsi, da vero bomber, il rigore del 0-2. Insieme a lui, prova positiva per Lucas Biglia, che esegue un buon lavoro in entrambe le fasi. Il Ludogorets non lo marca stretto, motivo per cui l'ex Lazio ne approfitta per farse vedere e ricevere diversi palloni, smistati con cura e tranquillità ai compagni. Plauso meritato anche ad Alessio Romagnoli, pulito e decisivo in un paio di interventi nella retroguardia rossonera, in cui non è anche bravo a non perdere il pallone e ad Hakan Calhanoglu, autore dell'assist per il primo gol e del lancio che permette a Cutrone di guadagnarsi il rigore.

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 I FLOP 

C'è Ignazio Abate in cima alla lista dei peggiori di Ludogorets-Milan. Bastano 4' al terzino rossonero per finire sul taccuino dell'arbitro Mazic: il fallo al limite dell'area è la cartina tornasole della difficoltà che il numero 20 ha nel contenere le folate degli esterni di Dimitrov, Misidjan e Lukoki. Sostanzialmente nulle le discese sulla fascia, anche se nella ripresa chiude bene con una diagonale difensiva. Non brilla, sulla fascia sinistra, Jesùs Suso: intendiamoci, nessuna bocciatura o insufficienza per un giocatore in grado comunque - anche oggi - di mostrare grande qualità e lampi da fuoriclasse, anche se va sottolineata la prestazione sottotono e non brillante di un giocatore che nelle ultime due uscite - a Udine e Ferrara - era risultato decisivo e illuminante.

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 IL MISTER 

Può sorridere Gennaro Gattuso: la scelta di aver puntato sulla miglior squadra a disposizione, con tutti i titolari, premia il tecnico calabro, che ipoteca il passaggio agli ottavi di finale e può affrontare con più serenità il ritorno di giovedì prossimo. Altro merito dell'allenatore rossonero è l'aver gestito con razionalità e intelligenza i cambi: Abate, ammonito e in difficoltà, dopo una dozzina di minuti della ripresa. Un ulteriore passo importante in un periodo tanto delicato quanto sempre più convincente.

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