LA PARTITA
Inizia col botto Milan-Sassuolo: i rossoneri, alla caccia di una vittoria che potrebbe clamorosamente riaprire il discorso Champions dopo le sconfitte di Roma e Inter, partono fortissimo e dopo un paio di minuti potrebbero già festeggiare, ma Consigli è miracoloso su Kessiè. Il Milan non demorde, ma dopo nemmeno cinque minuti deve fronteggiare il fortfait di Romagnoli, costretto a lasciare il campo per un problema muscolare. Dentro Musacchio e Milan sempre in avanti, a testa bassa. Nei primi 25 minuti sono diverse le occasioni per i rossoneri, che però non riescono a concretizzare e a fine primo tempo il tabellone è inchiodato sullo 0-0.
Nel secondo tempo è sempre il Milan a fare la partita, ma con meno intensità rispetto alla prima frazione e non è un caso che i rossoneri costruiscano poco o niente. Gattuso mette una punta in più e passa alla difesa a tre, ma la partita per il Milan non cambia, anzi. A cambiarla, invece, è il Sassuolo che alla prima occasione utile passa in vantaggio, in contropiede, con Politano. E' il minuto 75' e il Milan, pur senza strafare, riesce a trovare il gol del pareggio con Kalinic, bravo a girarsi in area e a trafiggere Consigli. Il finale è un assalto all'arma bianca dei rossoneri, ma non basta. Finsce 1-1.
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I TOP
—Oltre a essere uno dei giocatori di maggior talento di questo Milan, Hakan Calhanoglu conferma ancora una volta di essere uno dei giocatori più importanti per il "Diavolo". Dai suoi piedi passano molte delle azioni più pericolose del Milan. Tra i migliori finisce anche Suso che, sulla fascia opposta rispetto a Calhanoglu, martella costantemente la difesa avversaria, ma soprattutto la sorprende cercando in diverse occasioni il fondo invece che accentrarsi sistematicamente. Tra i migliori, vista l'importanza del gol segnato all'86', entra di diritto anche Nikola Kalinic, che finalmente mette fine a un digiuno lunghissimo, iniziato a dicembre. Il croato prima sfiora il gol con un bel colpo di testa, poi riesce a ricevere palla in area, girarsi e segnare da ottima posizione.
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I FLOP
—Schierato titolare al centro dell'attacco, Patrick Cutrone non solo non riesce a incidere sotto porta, ma è spesso in difficoltà quando deve partecipare alla costruzione del gioco. Tanti, troppi, gli appoggi sbagliati dal numero 63. Serata da dimenticare per Giacomo Bonaventura. Il numero 5, fischiato da San Siro, conferma un momento non semplicissimo con una prestazione incolore, marchiata da diversi errori in fase di impostazione, uno dei quali si è trasformato nell'unico pericolo vissuto dal Milan nel corso del primo tempo. Tornato dopo quasi due mesi, l'ultima volta a Ferrara il 12 febbraio, Ignazio Abate gioca una partita timida. Poco propositivo e mai decisivo, il numero 20 lascia il posto ad Andrè Silva dopo 55' minuti.
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IL MISTER
—Costretto a rinunciare a Romagnoli dopo pochi minuti, Gennaro Gattuso prova a scuotere un Milan fin troppo timido, mettendo due attaccanti (Andrè Silva e Kalinic) al posto di Abate e Cutrone, due tra i peggiori. Il Milan passa alla difesa a tre, ma la musica non cambia: il Milan non riesce a pungere e per una volta a mancare è proprio quel carattere che è sempre stato un marco di fabbrica nella gestione del tecnico calabrese.
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