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Le parole di oggi del presidente del Milan, Paolo Scaroni, hanno generato reazioni diverse tra gli addetti ai lavori e non. Ecco, in tal senso, le parole del giornalista di Repubblica, Luca Pagni, dalla sua pagina web, 'Bollettino Milan':
"E’ alla guida del Milan da poco più di due mesi, come presidente ma anche come amministratore delegato ad interim. Nel senso che svolge le funzioni di ad in attesa che arrivi il manager già individuato, l’inglese di origine sudafricana Ivan Gazidis. Ma tra i dirigenti del Milan non c’è nessuno più intervistato di lui. Se non fosse per le conferenze stampa pre e post partita, Paolo Scaroni sarebbe sui giornali anche più di Gennaro Gattuso. Per non dire che era in prima fila a tutte le presentazioni dei nuovi giocatori arrivati in estate.
Oggi, addirittura una doppia intervista, sulla Gazzetta e sul Corriere. E pensare che nell’ottobre di un anno fa, quando Repubblica anticipò che sarebbe diventato presidente del Milan nel caso in cui il fondo Elliott ne fosse diventato proprietario, Scaroni scrisse di suo pugno un comunicato per smentire sostenendo che “non ci pensava nemmeno e che sarebbe stato difficile per il fatto di vivere per la maggior parte del tempo a Londra”.
Ma si sa, nella finanza ad alto livello ci sono le mezze bugie “a fin di bene”, soprattutto quando i giornalisti anticipano troppo gli eventi. E manager di alto livello come Scaroni (in passato a capo del gruppo Rocca, ora Tenaris, di Enel ed Eni) spesso nelle interviste parlano perché altri intendano e non necessariamente per il lettore. Oppure dice mezze bugie che nascondono verità di un certo interesse
Per cui, il Bollettino ha ripercorso le interviste di oggi alla ricerca dei passaggi più rilevanti e che possono far capire cosa sta accadendo e potrebbe accadere al Milan. E al suo presidente.
“Non puntiamo alla Champions”. Sostenendo che “non ci siamo posti l’obiettivo di andare in Champions quest’anno”, Scaroni dice una bugia quasi intera. Arrivare almeno al quarto posto è fondamentale per il bilancio, soprattutto perché con la prossima ripartizione dei diritti tv arriveranno molti più soldi ai club. E lo stesso vale per la ricerca degli sponsor. Non per nulla di obiettivo quarto posto ha parlato Gennaro Gattuso, il quale sa benissimo che verrà giudicato dal piazzamento in campionato.
“Scudetto meno importante del quarto posto”. Infatti, subito dopo Scaroni si contraddice e dice chiaramente che “lo scudetto è diventato meno importante e sarebbe meglio essere e fare bene in Champions”. Su questo punto è stato oltre modo sincero: il modello a cui punta Elliott per il Milan è quello dei club inglesi, che cercano la sostenibilità dei conti indipendentemente dai risultati sportivi. Per cui puntano ad aumentare il più possibile i ricavi per poter ingaggiare campioni per attrarre sponsor, ma anche per essere stabilmente in Champions, mentre in campionato vincere non è più l’obiettivo principale ma lo è il quarto posto.
“Ronaldo, solo con 800 milioni”. Un altro passaggio interessante riguarda la Juve e Ronaldo. Scaroni dice che solo “se il Milan fatturasse 800 milioni potrebbe permettersi Ronaldo”. Ora, siccome la Juve si è “permessa” Ronaldo nonostante fatturi “solo” 500 milioni, è chiaro che Scaroni voleva dare l’idea che per ingaggiare certi campioni il Milan deve far crescere i ricavi e non poco, tenendo conto che ora fattura la metà della Juve. Strano però che un uomo di finanza come Scaroni abbia così esagerato la differenza…
“Berlusconi? Lo sento di rado”. Scaroni ci ha sempre tenuto a presentarsi come lontano politicamente da Berlusconi. E questo può essere. Ma Berlusconi lo ha nominato sia alla guida di Enel, sia di Eni (poi confermato da Prodi, per la verità), Dice che “nei 12 anni tra Enel ed Eni ogni tanto ci vedevamo”. Secondo i documenti divulgati da WikiLeaks, in realtà Eni in quegli anni è stato anche altro, per esempio trait d’union tra Berlusconi di Valdimir Putin.
“Non sapevo che Rothschild si occupasse del Milan”. E questa fa veramente “sorridere”: davvero il vicepresidente di Rothschild in Italia non sa che la banca d’affari di cui è alto dirigente fa da consulente a una cordata cinese che vuole comprare il club italiano più famoso al mondo? Tra l’altro da una delle famiglie imprenditoriali più famose del paese.
“Non ho capito i cinesi”. Scaroni, in questo caso, è in grande compagnia. Praticamente nessuno ha capito perché hanno accettato di investire quasi un miliardo, coprendosi di debiti per poi mollare dopo poco più di un anno e non cercando nemmeno di vendere, per quanto in perdita.
Si rimane a San Siro. In questo caso è’ molto più di una mezza verità. Scaroni dice che il Milan ha affidato a consulenti esterni uno studio se sia meglio un nuovo stadio o condividere San Siro ristrutturato con l’Inter. Poi aggiunge: “Io cerco di mettere un po’ di buon senso di uno che conosce l’Italia e sa che certe operazioni possono richiedere dieci anni”. Di fatto, una bocciatura. Anche perché poi aggiunge: “la ristrutturazione di San Siro è una ipotesi che c’è, anche perché l coabitazione dell’Inter è stato un successo”.
“Coscienza tranquilla”. Ultimo punto della sua intervista al Corriere, riguarda la sentenza in arrivo al processo per corruzione internazionale per presunte tangenti pagate a Saipem (allora controllata da Eni), dove Scaroni è tra gli imputati. Qui non ci interessa discutere del caso e siamo d’accordo con Scaroni quando dice che i processi si fanno nelle aule di giustizia. Ma la sentenza potrebbe avere conseguenze sul Milan? Per capirci, nel caso in cui venisse condannato potrebbe continuare a sedere sulla poltrona di presidente del Milan? Ed Elliott se lo può permettere?".
Intanto, rileggi
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