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Paolo Rossi: “Dopo Messi e Ronaldo c’è Higuain. Derby? Se perdi molli il treno”

Alessio Roccio

Attraverso una lunga intervista rilasciata sulle pagine de 'La Gazzetta dello Sport', l'ex attaccante Paolo Rossi ha parlato in vista del Derby di stasera
01:06 min

Attraverso le pagine de 'La Gazzetta dello Sport', l'ex attaccante campione del Mondo dell'82, Paolo Rossi, ha deciso di raccontare il Derby di Milano: stasera c'è Inter-Milan.

Sul match, per chi conta di più? "Per entrambe. Se perdi molli il treno e la scia giusta per provare a risalire la classifica. Soprattutto blocchi il percorso di crescita".

Il 9 più forte al mondo: "Dopo Messi e Ronaldo dico Higuain. Fa i movimenti giusti, segna dentro e fuori dall'area e fa i movimenti giusti. Non gode di grande considerazione perché ha sbagliato qualche finale, ma a mio avviso è superiore di Cavani, Kane, Aguero e Lewandowski, che non sono dei 9 puri".

Critiche per Icardi: "E' forte, ma partecipa poco al gioco della squadra. Non credo possa cambiare tatticamente perché il suo stile è quello. Ha grandi spunti, ma non è il mio preferito".

Lautaro insieme a Icardi? "No, a parte in situazioni estreme. Lautaro porterebbe via spazio vitale a Icardi".

Sull'Italia senza punte: "Puoi giocare bene finché vuoi, ma i gol dei centravanti servono. Bernardeschi, Insigne e Chiesa sono forti, veloci e talentuosi, ma non conoscono i movimenti della prima punta. Mancini sta facendo bene, ma gli attaccanti sono importanti. In Polonia ottima prestazione, ma troppa fatica per segnare".

Su Balotelli: "Per la Nazionale non lo considero. Pensavamo fosse una Ferrari, invece è una Panda. Belotti? Può dare molto solo se sta bene fisicamente. Immobile ha raggiunto il suo apice, credo che più di così non possa fare".

Su Cutrone: "Mi piace molto, ha grande cattiveria e va sempre al posto giusto nel momento giusto. Ha 21 anni e bisogna puntare su di lui, anche se con Higuain avrà poco spazio".

Quel derby del 1985.. : "Lo ricordo bene, l'unica gioia in rossonero. Quell'anno le ginocchia mi tormentarono, ma segnare due gol a San Siro fu una grande emozione".

L'erede: "In molti dicevano Inzaghi, ma fuori dall'area eravamo molto diversi. Gilardino mi assomigliava, ma io fino a 20 anni facevo il tornante. Con i palloni di oggi avrei fatto molti più gol". La sfida di stasera sarà argentina:

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