Ecco le dichiarazioni rilasciate ai microfoni di Radio Rossonera da Alfredo Pedullà, noto giornalista sportivo ed esperto di calciomercato.
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Pedullà: “Per il mercato del Milan c’è da aspettare. Su Gattuso, Raiola e..”
Sulle ultime notizie riguardanti la proprietà del Milan: “La mia idea è che questo conto venga presentato troppo spesso e con troppa frequenza ai tifosi del Milan: è un assalto alla dirigenza che va in onda da troppi mesi. Se fossi nei panni di un tifoso rossonero sarei moderatamente tranquillo perché di certo si troverà una soluzione ed il fondo Elliott è uno dei più quotati su scala mondiale”.
Su quanto queste voci possano caricare o infastidire la squadra rossonera: “Nessuna delle due ipotesi. Normale che una serena evoluzione delle vicende societarie sarebbe meglio ma Gattuso è entrato “a martello” sul gruppo facendoli estraniare da queste vicende”.
Sulla bontà dell’operato di Gattuso: “Più che aspettarmi l’ottimo lavoro di Gattuso onestamente non mi aspettavo la conferma di Montella la scorsa estate. Con il rinnovo contrattuale a quelle cifre Montella avrebbe dovuto cambiare il mondo dal punto di vista tecnico ma non è stato così; quella squadra sembrava la moviola degli anni 70: non verticalizzava mai e non era supportata dal punto di vista atletico e fisico. Penso che se Gattuso avesse avuto in mano questa squadra dall’inizio dell’anno, il Milan avrebbe 8-9 punti in più in classifica. Mi ha infastidito che lo stesso Gattuso sia stato etichettato prematuramente da qualcuno come tecnico di sola grinta invece sta dimostrando il suo valore: il Milan gioca a pallone e la cartina tornasole della sua consacrazione è stata la partita di domenica contro il Chievo essendo riuscito a ribaltare tatticamente la squadra e dimostrando che possono benissimo coesistere assieme giocatori come Suso, Bonaventura e Calhanoglu. Molto spesso in Italia non si criticano determinati allenatori come Montella magari perché sono simpatici e invece in tanti hanno giudicato Gattuso ancor prima che fossero passati almeno 2 mesi”.
In merito alle possibili mosse sul mercato di Mirabelli: “Mirabelli è in attesa di uno start, di un via libera. Tra Settlement, eventuali sanzioni dall’Uefa e possibile quarto posto c’è da aspettare. A prescindere comunque l’operazione Reina è stata intelligente. Forse il Milan la scorsa estate avrebbe dovuto prendere un attaccante importante, o almeno più competitivo di Kalinic, ma non ho comunque gradito la campagna fatta contro André Silva. Ricordiamo inoltre che il Milan era su Cavani e probabilmente l’avrebbe acquistato se il closing non fosse slittato”.
Quale priorità sul mercato: mezzala, esterno offensivo o centravanti? “Bella domanda. Direi al 40% il centravanti ed al 30% le altre due opzioni; d’altronde il Milan ha fatto la storia potendo contare su grandi attaccanti”.
Sulle ultime dichiarazioni rilasciate da Mino Raiola: “Parlo per me: io ho già detto basta a questo tipo di dichiarazioni: non mi piace il linguaggio e ancor meno l’offesa automatica e sistematica. Domani mattina convocherei i suoi assistiti in Nazionale e gli chiederei come mai indossano la maglia azzurra se il loro procuratore dice che fa schifo; ma si sa, l’Italia è il paese del rinviamo a domani”.
Infine, chi di questi potrebbe cambiare maglia a fine stagione: Dybala, Icardi, Milinkovic-Savic o Donnarumma? “Secondo me Lotito troverà qualcuno che gli offrirà 120-130 mln di euro per Milinkovic. A seguire direi Donnarumma anche se il Milan ha tutte le carte giuste in mano. Per quanto riguarda Icardi credo ci sia più del 50% di probabilità per il giocatore di rinnovare con l’Inter. La Juventus valuta Dybala un tassello imprescindibile del proprio organico e non credo lo cederà a meno che il giocatore non comunichi chiaramente la voglia di andar via”
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