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Intervistato questa mattina da "La Repubblica" l'ex centrocampista del Milan Andrea Pirlo ha commentato così , che ha parlato di emergenza per quanto riguarda l'impiego dei giocatori italiani in Serie A: "Succede da un po’: tanti stranieri sono meno bravi dei nostri. Capita anche in B e perfino nelle categorie inferiori. Probabilmente costano meno ai club, anche in ingaggi, altrimenti non vedo il senso. Penso che per un ct il problema sia riferito soprattutto alle grandi. Inter, Juventus, Napoli e anche Roma non schierano molti italiani. L’eccezione è il Milan, e tra le altre la Fiorentina".
La crisi dei settori giovanili: "E' evidente. Molte società fanno fatica a investire sulle prime squadre, figuriamoci sul settore giovanile. Così nascono situazioni inadatte alla crescita. Nei club con disponibilità economiche, come Atalanta, Juve e Inter, i settori giovanili funzionano bene. In Serie A manca il coraggio con i talenti? Il coraggio non è mai stato una dote degli allenatori italiani: spesso hanno preferito dosare il minutaggio dei ragazzi. È difficile che un diciottenne tolga il posto a uno di 28-30 anni".
Tra le altre cose, poi, Pirlo ha parlato anche del ritorno in rossonero di Paolo Maldini: "Era ora. Ha coronato il suo sogno: è tornato al Milan da dirigente, con compiti di gestione e di scelta dei calciatori, incidendo sul serio".
L'impatto di Ronaldo sulla Serie A: "Chi insegue la Juventus deve darsi una mossa, inserire campioni e aumentare il rendimento. La Juve vince scudetti su scudetti, eppure ha ancora voglia di migliorarsi. Deve essere un esempio. Qualcosa sul mercato hanno fatto anche Inter, Milan e Roma. Cristiano ha portato più attenzione: è una cosa bella. Può funzionare da traino, a patto che venga sfruttato". Intanto a Milanello e che continuano a lavorare per tornare al massimo della forma.
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