Dal nostro inviato a San Siro Edoardo Lavezzari
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PM – De Zerbi: “Milan stanco, ma non ha nulla di cui vergognarsi”
Al termine di Milan-Benevento, il tecnico della squadra campana Roberto De Zerbi ha commentato così, in sala stampa, la prestazione odierna della squadra : "Ho un grande rimpianto, non avere iniziato la stagione con questa squadra, quella fatta a gennaio, una squadra rinnovata con calciatori di alto livello: tecnico e umano. Rimarrà sempre questo rimpianto".
La vittoria: "Abbiamo fatto partite migliori di questa, per esempio qui a San Siro con l'Inter: poi il risultato condiziona tutto. Oggi abbiamo fatto bene, ma abbiamo anche trovato un Milan stanco. Il Milan è una squadra che gioca calcio, ho fatto i complimenti a Gattuso perchè li meritava. Noi abbiamo difeso bene, poi noi siamo una squadra che prova a fare gioco e se perdi palla può succedere di prendere gol. Una vittoria che ripaga dalle amarezze della stagione? No, servirebbero trenta vittorie per tutte le occasioni perse. Vincere oggi ci permette di stare a galla, è come se avessero chiuso la bara e noi avessimo spinto forte per riaprirla. I complimenti per il gioco mi fanno piacere, ma oggi la cosa importante è l'atteggiamento perchè senza cuore e dignità non vai da nessuna parte".
La partita con l'Atalanta e oggi: "Fino al primo gol meritavamo noi però gli episodi decidono, noi abbiamo sbagliato un gol semplice, loro hanno segnato e poi l'Atalanta è una squadra forte. Poi mercoledì avevamo assenze importanti di giocatori che hanno giocato oggi. Penso a Sagna, Sandro, Diabatè, che non riescono a reggere 2 partite in 4 giorni, quindi ho dovuto fare delle scelte".
La partita: "Oggi avevamo preparato due partite, non sapendo se il Milan avrebbe giocato col tridente o i due attaccanti. Non credo che il Milan si debba vergognare oggi, perchè noi abbiamo messo in difficoltà tutti: col Napoli dovevamo essere in vantaggio, a Roma dovevamo andare sul 2-0 e siamo stati al 70', in 10 uomini in vantaggio e la Lazio è più forte del Milan. Noi, per scelta mia, proviamo a fare la partita è un rischio e spesso prendiamo gol, è un rischio che a volte paghiamo, ma sappiamo a che benefici porta. Venire a Milano a difendere 90 minuti non sarebbe servito, 90 minuti a San Siro in difesa sono infiniti".
Sandro: "E' un top player, in campo e fuori, spero di avere tanti giocatori come lui; è un piacere e un onore allenarlo, un ragazzo umile. E' stato limitato dagli infortuni, ma credo che per lui sia il momento di tornare nel calcio dei grandi".
Il pubblico: "Se giochiamo cercando di salvare la dignità ogni volta è anche perchè abbiamo dei tifosi di genere. Oggi era facile applaudirci, ma loro ci hanno sostenuto sempre, anche sul 3-0 sotto con l'Atalanta e questo si vede in pochi stadi del mondo"
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