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Massimiliano Mirabelli, direttore sportivo del Milan, ha parlato all'evento 'Amici dei Bambini' in programma alla Sala Orlando dell'Unione del Commercio e del Turismo in Corso Venezia, a Milano. Queste le dichiarazioni di Mirabelli premiato come miglior dirigente: "Ho affrontato questa sfida sapendo che era dura. Siamo a metà strada, i risultati non ci stanno premiando, ma crediamo nel lavoro che abbiamo fatto. Volevamo costruire una squadra giovane con basi solide per il futuro. Era difficile vincere il campionato con un solo mercato"
Su Gattuso: "Io conosco Rino, eravamo tutti convinti che avrebbe lavorato bene così come sta facendo. È un grande allenatore, non solo grinta e forza. Sentiremo parlare di lui per anni. Mi ricordo nei primi giorni, tutti quanti non erano convinti, eravate tutti scettici. Ancora non abbiamo fatto nulla, ma stiamo diventando una squadra, puoi vincere o perdere, ma te la giochi con tutti e siamo ancora in corsa su tre fronti".
Gattuso come bandiera: "È vero, meglio di lui chi poteva darci quel senso di appartenenza? Ma ha fatto anche molto altro, ha ricompattato tutto l'ambiente"
Il metodo Gattuso: "Sapevamo di dover pagar dazio con il cambio di metodo, nelle prime gare davvero avevamo le gambe piene di lavoro, ma era necessario. Ci ha portato a perdere a Verona e pareggiare a Benevento, ma è servito".
Sul momento: “Non è ancora il tempo di aver rimpianti, abbiamo perso un po’ di tempo, ma ce n’è ancora tanto per fare strada”.
Sul lavoro di Gattuso: “Mi piace tutto e tanto. Lavora tantissimo, ha una capacità di entrare nel gruppo da grande allenatore. Gattuso è un grande allenatore, mi auguro possa restare qui 10 anni”.
Sulle difficoltà a segnare: “E’ vero che abbiamo fatto pochi gol, ma siamo una delle squadre che calcia di più in porta. André Silva non sta ancora dando quello che ci aspettavamo, ma siamo sicuri di avere in mano un attaccante con un grande futuro. Kalinic si sta riprendendo bene, Cutrone è una bellissima sorpresa a cui non dobbiamo dare troppe responsabilità”.
Su Cutrone: “E’ sempre stato il suo momento. Ha giocatore titolare e giocherà ancora titolare. Rino sta tenendo tutti sulla corda perché ci aspettano tante partite, giocheremo ogni tre giorni e quindi avremo bisogno di tutti. Non possiamo avere solo 11 titolari”.
Su Strinic: “Noi siamo attenti e teniamo d’occhio vari profili. Ad oggi non abbiamo preso ancora nessuno, per ora pensiamo solo al campo”.
Ancora su Gattuso: “Per tutti era una scommessa, ma noi lo abbiamo preso perché crediamo molto in lui”.
Sul Milan: “Stiamo lavorando tanto, ma per dire che abbiamo fatto bene ce ne vuole. Abbiamo una rosa con tanti giovani, abbiamo un’età media molto bassa e ci sono tanti italiani. Siamo soddisfatti per questo, ma vogliamo crescere ancora tanto. Vogliamo ritrovare presto l’entusiasmo di inizio stagione”.
Su Suso e Calabria: “Sulle loro potenzialità non abbiamo mai avuto dubbi. Abbiamo rinnovato loro il contratto perché crediamo tanto in loro. Piano piano stiamo conoscendo meglio anche altri nuovi acquisti. All’inizio Calhanoglu è stato criticato, ma ora sta facendo vedere le sue qualità. André Silva è forse quello più indietro, ma siamo convinti di avere un grande giocatore tra le mani. Dobbiamo dargli il tempo necessario per farlo esprimere al meglio”.
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