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L'edizione odierna di 'Repubblica' ha fatto il punto della situazione, in casa Milan, sul rifinanziamento del debito di 303 milioni di euro più interessi con il fondo di investimenti statunitense Elliott Management Corporation.
Per il quotidiano, il Milan dovrà 'correre contro il tempo': Marco Fassone, amministratore delegato del club di Via Aldo Rossi, con la regia dell'advisor Merrill Lynch, banca d'affari U.S.A., ha infatti un mese di tempo per evitare che il Milan passi dai cinesi, e più precisamente dalla Rossoneri Sport Investments Luxembourg di Yonghong Li, agli americani.
Come? Trovando, entro il 16 aprile, i soldi necessari al rifinanziamento di quel debito, di cui 120 milioni sono in carico al Milan e 183 alla controllata di Yonghong Li. Le scadenze sono incombenti: entro quella data, infatti, la società rossonera, secondo 'Repubblica', dovrà fornire alla UEFA la documentazione sull'avvenuto rifinanziamento in vista della convocazione a Nyon per discutere del settlement agreement, ovvero il patteggiamento delle sanzioni sul Fair Play Finanziario e sul mercato.
Il rischio? La cessione di almeno un gioiello tra Gianluigi Donnarumma e Jesús Suso. Intanto, ancora più stringente per il Milan sarebbe il paletto posto da Elliott: un nuovo aumento di capitale entro fine marzo, garantito da Yonghong Li per coprire le spese, dopo quello di 11 milioni di euro appena completato.
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