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Secondo quanto riportato dall'edizione odierna di 'Repubblica' il Milan, così come già aveva provato a fare nel 2015 Silvio Berlusconi con Bee Taechaubol e come aveva tentato di fare all'Inter l'indonesiano Erick Thohir, starebbe cerando un socio di minoranza con cui dividere i costi del club poiché il proprietario e Presidente, l'imprenditore cinese Yonghong Li, sarebbe “inguaiato dal debito con il fondo americano Elliott”.
In base alle informazioni in possesso di 'Repubblica', Yonghong Li si sarebbe deciso a “compiere il grande passo” di trovare un alleato a cui cedere il 20-25% del Milan con l'obiettivo di restituire, entro il mese di ottobre di quest'anno, i 303 milioni di euro di debito con il fondo Elliott Management Corporation, che salgono a circa 370 comprensivi degli alti tassi di interesse. Per il quotidiano, però, al momento nessuno vorrebbe accollarsi l'onere di partecipare alle spese ingenti del calcio di primo livello senza comandare.
Intanto, ha proseguito 'Repubblica', la UEFA ha convocato il Milan nella sua sede di Nyon tra il 16 ed il 20 aprile prossimo per conoscerne, nel dettaglio, la situazione economica in vista del settlement agreement di maggio. Serve, chiaramente, trovare un creditore che rilevi Elliott e, in tal senso, come noto, si sta muovendo la banca d'affari Merrill Lynch. Questa sta agendo in due direzioni: non mancherebbero i finanziatori per i 120 milioni del debito con Elliott in carico ad A.C. Milan S.p.A., poiché garantiti da diritti tv e futuri incassi: al punto tale che sarebbero disposti a prestare anche altri 50 milioni per il prossimo mercato estivo.
Il nodo cruciale, però, è rappresentato dai 180 milioni di euro di debito in carico alla Rossoneri Sport Investments Luxembourg di Yonghong Li, per quali Merrill Lynch faticherebbe a trovare un rifinanziatore a meno che, ha evidenziato 'Repubblica', non venga messa in atto una complessa operazione nella quale il derbito venga suddiviso in tante quote garantite dalle azioni del Milan. Da qui il tentativo di trovare un socio di minoranza. “Se non spunterà in fretta – la conclusione -, a Li resterà la soluzione alla Thohir: vendere una quota di maggioranza e rimanere soltanto col 30- 40% delle azioni del Milan, in attesa della quotazione in Borsa, per rientrare dall’impegno economico in due tempi”.
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