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L'edizione odierna di 'Repubblica' ha riportato come domani, a 'Casa Milan', sia in programma una seduta del Consiglio d'Amministrazione del Milan che, considerato il momento molto delicato dal punto di vista societario, rischia di assumere un'importanza capitale.
Il proprietario e Presidente rossonero, il controverso Yonghong Li, infatti, dovrà versare altri 10 milioni di euro per il previsto aumento di capitale e, pertanto, la data di domani potrebbe essere fatidica: o arrivano i soldi, ha scritto 'Repubblica' oppure l'avventura del Milan 'cinese' rischia di vedere un epilogo anticipato con il fondo Elliott pronto a subentrare nella gestione societaria.
Esisterebbe, però, una terza via, che nessuno, finora, dalle parti di Via Aldo Rossi, avrebbe avuto fretta di percorrere, almeno finché la UEFA non ha detto 'no' ai piani presentati dai rossoneri, ovvero accettare una tra le offerte, americane, arabe e russe, per rilevare la maggioranza delle quote azionarie del club, il cui prezzo si attesterebbe intorno ai 430 milioni di euro.
A 'Casa Milan', ha incalzato 'Repubblica', l'attesa nervosa di una qualsiasi scadenza finanziaria è divenuta consuetudine da ormai due anni, cioè da quando Fininvest decise di cedere la società a Yonghong Li il quale, tra caparre, prestiti e sofferti aumenti di capitale, ha spesso aspettato l'ultimo istante per onorare gli impegni, oppure è stato aiutato da rinvii della questione. Stavolta Yonghong Li sembrerebbe con le spalle al muro, ma da Pechino filtrerebbe la solita impertubabilità. Elliott attende al varco.
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