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Ricardo Rodriguez, ora bisogna alzare l’asticella

Stefano Bressi

Rodriguez è stato uno dei nuovi acquisti con il rendimento migliore, ma finora si è limitato a fare il compitino. Ora è il momento del salto di qualità.

Senza infamia e senza lode. È il riassunto della stagione di Ricardo Rodriguez fino a questo momento. Il terzino svizzero non sta giocando male, ma ovviamente tutti si aspettavano di più da lui. Arrivato come esterno di difesa dal piede delicato e dalle spiccate doti offensive, finora non ha messo in mostra il proprio potenziale fino in fondo. L'inizio di stagione era stato encoraggiante, come dimostrano di diversi assist eseguiti e anche i due gol contro Craiova e Spal, poi, però, lo svizzero è andato perdendosi.

Invece di crescere, infatti, ha subito un calo. Probabile che le motivazioni siano da ricercare anche nel fatto che sia stato un po' troppo sballottato in giro. Con Vincenzo Montella ha ricoperto il ruolo di terzino, di centrale di difesa, di esterno di un centrocampo a quattro o a cinque. Ovviamente ciò gli ha impedito di trovare automatismi, di adattarsi al meglio al calcio italiano.

Con Gennaro Gattuso in panchina, invece, è tornato a ricoprire il solo ruolo di terzino sinistro, quello che in fondo è naturale. I miglioramenti si sono visti immediatamente. Rodriguez è tornato a difendere con attenzione e a rendersi pericoloso in fase offensiva. Tantissimi i cross pericolosi, però... Però l'asticella va alzata ulteriormente. Le prestazioni non sono ancora da top. Eppure prima che arrivasse al Milan era considerato tra i migliori al mondo nel proprio ruolo, con interesse di molti top club. Insomma, Rodriguez può e deve fare molto di più. La sensazione è che anche la preparazione atletica scarsa abbia influito, mentre l'augurio è che con il passare dei mesi torni a crescere e smetta di calare.

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