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Roma-Milan, sfida turca: Calhanoglu vs Under

Stefano Bressi

Calhanoglu e Cengiz sono tra gli uomini più in forma delle rispettive squadre, il match di domani sera passa anche da loro. Chi sarà più decisivo?

Mamma li turchi. Potrebbe essere il titolo in vista della sfida di domani sera all'Olimpico tra Roma e Milan. I giallorossi sono in leggera ripresa dopo un periodo di appannamento e sono reduci dal match di Champions League contro lo Shaktar Donetsk perso per 2-1. La qualificazione ai quarti, comunque, passerà dalla gara di ritorno all'Olimpico grazie alla rete di Cengiz Under. È proprio il giovane turco che sta trascinando la squadra di Eusebio Di Francesco ed è a lui che la Roma deve la leggera ripresa. Ha iniziato a segnare e sembra non volersi fermare più, decidendo molte partite. Dall'altra parte c'è il Milan, che da quando è arrivato Gennaro Gattuso è rinato. Simbolo di questa rinascita potrebbe essere considerato Hakan Calhanoglu, un altro turco che domani sarà della partita.

I due si affronteranno spesso, visto che Under è esterno di destra sulla trequarti giallorossa, mentre il numero 10 rossonero agisce da ala sinistra. Sarà un bel duello tra connazionali, che oltre a ritrovarsi spesso di fronte, si sfideranno a distanza, cercando di creare pericoli alla porta avversaria. Se Under è il vero trascinatore della Roma in queste ultime settimane, lo stesso non si può ancora dire di Calhanoglu, che tuttavia sta vivendo un periodo di forma davvero eccellente. L'ex Bayer Leverkusen ha ingranato la marcia giusta e sta diventando una pedina sempre più preziosa dello scacchiere di Rino Gattuso. Le sue giocate sono fondamentali nello sviluppo della manovra milanista e da quando ha iniziato a "girare" lui, il Milan ha totalmente cambiato passo.

La stagione di Under e Calhanoglu in un certo senso è molto simile. Entrambi sono stati acquistati in estate e da entrambi ci si aspettava tanto. Probabilmente molto di più dal milanista, visto che si trattava di un giocatore già affermato e pagato di più, ma anche il classe 1997 era stato presentato come un grande prospetto. Tutti e due, però, a inizio anno hanno faticato molto. Pochissime presenze, poca qualità messa in mostra. Per entrambi si diceva ci volesse tempo, ma quasi tutti erano già pronti a etichettarli come flop. Pochi i turchi che hanno fatto bene in Italia e dunque era difficile pensare che loro potessero essere l'eccezione. Ad accomunarli, però, c'è una grande tecnica e un'ottima qualità; così, con il passare del tempo, si sono ambientati lavorando sodo in settimana e hanno conquistato le rispettive squadre. Domani si troveranno contro, Roma-Milan passa anche da loro.

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