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San Siro e la guerra fredda tra Milan e Inter: il punto

Milan San Siro Serie A
E' sempre più calda la questione relativa alla gestione di San Siro: Milan e Inter non litigano, ma sicuramente vivono un momento di tensione. Il punto

Salvatore Cantone

Come viene sottolineato dalla Gazzetta dello Sport quest'oggi in edicola, San Siro è probabilmente la questione che sta avendo più risalto in questi giorni, anche perchè la sensazione è che Milan e Inter stiano attuando una sorta di guerra fredda. Come abbiamo riportato nella giornata di ieri, la società rossonera ha deciso di rescindere il contratto con "M-I Stadio", che sarebbe la società di servizi che gestisce San Siro. Marco Fassone vuole riconsiderare i contratti che erano stati firmati in precedenza con la vecchia stagione, e la cosa curiosa è che anche l'Inter, dopo aver conosciuto la decisione del Milan, ha comunicato anche lei la stessa cosa. I due club dunque dovranno sedersi intorno a un tavolo il prima possibile per decidere le linee guida della gestione dello stadio, visto che l'attuale accordo con "M-I Stadio" scadrà il 30 giugno 2018.

FUTURO - La domanda che però interessa ai tifosi è un'altra: chi giocherà a San Siro in futuro? Chi resterà nell'attuale stadio? Quando verranno fatti i lavori di ammodernamento? Negli ultimi tempi il Milan ha sottolineato come vorrebbe avere un impianto di proprietà, mentre l'Inter vuole rimanere a San Siro, possibilmente da sola. Il Comune vuole trovare una soluzione il prima possibile, in maniera tale da poter iniziare i lavori di ammodernamento dello stadio. A tal proposito, il sindaco Giuseppe Sala aveva detto: "Stiamo dando al Milan la disponibilità delle aree che noi reputiamo adatte. In particolare nella parte sud-est, Rogoredo, Porto di Mare. Credo che il Milan abbia bisogno ancora di 2-3 mesi di riflessione, poi bisogna arrivare ad una sintesi. Sono zone periferiche ma ben collegate alla città, difficile immaginare uno stadio più in centro città". La sensazione è che il club rossonero non gradisca le aree proposte, ma allo stesso tempo non ne ha individuata una ideale. Per questo motivo, cosi come è stato comunicato su acmilan.com, non c'è nessuna fretta da parte della società: bisogna valutare il tutto nel migliore dei modi prima di prendere una decisione.

LAVORI - Un altro punto di contrasto tra Milan e Inter è quello relativo ai lavori: i neroazzurri vorrebbero iniziare subito il processo di ammodernamento, visto che San Siro viene ritenuto molto lontano dagli altri impianti europei, mentre i rossoneri non hanno nessuna fretta. Il motivo? La società non vuole investire in uno stadio in cui forse tra qualche anno non giocherà. E' probabile che i due club continueranno a pagare al Comune l'affitto di San Siro, che ha un costo di 9 milioni di euro a stagione (4.5 a testa).

M-I STADIO - La società "M-I Stadio", come noto, ha un consiglio d'amministrazione composto da tre consiglieri neroazzurri e da tre rossoneri, e si occupa degli accordi per concerti organizzati a San Siro, tour e più in generale di tutte le questioni che riguardano la gestione dell'impianto. Con la disdetta da parte dei due club, Milan e Inter potrebbero decidere o di trovare un nuovo accordo sempre con la stessa società, oppure di affidarsi a un'altra organizzazione, che possa rendere San Siro uno stadio più moderno. E' difficile dunque fare  previsioni sull'argomento, ma i tempi non saranno certamente brevi. Il più scontento? Sicuramente Giuseppe Sala.

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