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Ieri sera Clarence Seedorf, oggi Commissario Tecnico della Nazionale del Camerun, era presente negli studi di ‘Pressing’, trasmissione in onda sulle reti ‘Mediaset’ e, per l’occasione, si è scagliato contro la società a cui ha legato pagine importanti, e vincenti, della sua carriera, il Milan.
Non, però, per quanto il Diavolo gli ha dato da calciatore, ovvero 10 trofei in 10 anni dal 2002 al 2012, bensì per quanto non gli ha riservato, successivamente, da tecnico. Seedorf, infatti, dal gennaio al giugno 2014 ha allenato il Milan, subentrando a Massimiliano Allegri, sfiorando la qualificazione in Europa League dopo aver preso una squadra disastrata.
“Ho fatto degli ottimi numeri - ha dichiarato l’olandese a ‘Pressing’ -. Il Milan era in difficoltà e sono venuto ad aiutarlo. Mi sono sentito molto solo in quel periodo ma nonostante ciò abbiamo creato un gruppo unito per fare numeri importanti: 35 punti in 19 partite, con un gioco accettabile. Ero pronto per iniziare la nuova stagione ma hanno preso altre decisioni. Avrei voluto la fortuna di che può continuare a perdere e a restare in panchina”.
Seedorf, poi, ha anche parlato della sua carriera da calciatore: “Sono molto soddisfatto, solo per questo motivo ho mollato tutto da un giorno all’altro per venire ad allenare il Milan. Dopo 24 anni ero pronto per una nuova sfida. Non ho mai vinto il Pallone d’Oro, ma anche tantissimi campioni con cui ho giocato non l’hanno conquistato. Sono stato ripagato in maniera molto importante con le vittorie nei club con cui ho giocato. Poi anche per le scelte tattiche che ho spesso dovuto fare, non sempre ho giocato da numero 10 ma per molto tempo ho fatto il centrocampista a tutto campo e questo ha tolto un po’ di protagonismo”.
Infine, il C.T. dei ‘Leoni Indombabili’ ha ricordato la sconfitta in finale di Champions League a Istanbul contro il Liverpool: “Noi siamo arrivati a quella finale passando il turno in modo molto fortunato contro il PSV Eindhoven. Per quanto sia stata dura da accettare mi rode molto di più la sconfitta contro il Deportivo La Coruña: quell’anno potevamo fare il ‘Triplete’”.
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