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Dopo le illusioni estive e le delusioni di inizio stagione, il popolo rossonero è ben saldo con i piedi a terra e non sogna...gratis. Se le due recenti vittorie del Milan con Crotone e Cagliari sono un bel segnale, è oggettivamente ancora presto per parlare di rinascita milanista.
I ragazzi di Gennaro Gattuso, dopo il vittorioso derby contro l'Inter di Coppa Italia, hanno chiaramente recuperato autostima. Da lì, il pareggio a Firenze con i viola, il successo striminzito con i pitagorici di mister Walter Zenga e la vittoria esterna di Cagliari, la prima a marchio Gattuso e per giunta in rimonta, prima volta in stagione, certificano una innegabile crescita.
Il miglioramento del Milan è evidente: l'imponente lavoro di recupero atletico e la scelta di un blocco di 12-13 giocatori su cui costruire un gruppo di titolari ha portato la stabilità necessaria a inanellare risultati positivi.
Ma le due vittorie in campionato vanno intese come primi segnali di una continuità che deve ancora manifestarsi compiutamente: le prossime dieci gare, che vedranno il Milan impegnato ogni tre giorni, serviranno a confermare i progressi di una squadra che deve far fruttare al massimo la stagione.
Il doppio confronto con la Lazio, di gran lunga la squadra più in forma del campionato, è un probante test per il Milan: fare punti contro i biancocelesti di Mister Simone Inzaghi sarebbe un ottimo viatico per la crescita psicologica di un gruppo che, proprio nella gara di andata di campionato all'Olimpico, subì il primo pesante rovescio, sintomo di una crisi che sarebbe esplosa di lì a poco.
Gattuso deve fare tesoro dei segnali positivi di queste settimane per consolidare le certezze in tutto il gruppo. La recuperata freschezza atletica, la maggiore convinzione certificata dalle rimonte, la crescita esponenziale di uomini come Davide Calabria in difesa, Lucas Biglia in mediana e Hakan Calhanoglu in attacco (con ottime dimostrazioni di intelligenza e saggezza tattiche) sono stimoli a far lavorare e migliorare tutta la rosa.
Unità di intenti, amore per la maglia e voglia di migliorarsi: la soluzione di mister Gattuso alla ricerca della continuità perduta.
Enrico Maggioni
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