La scorsa settimana la UEFA ha annunciato la decisione ufficiale di escludere il Milan dalla prossima edizione dell'Europa League, con i rossoneri che hanno deciso di appellarsi al TAS di Losanna. Intanto, Sky Sport ha illustrato con delle grafiche le motivazioni per le quali il massimo organismo europeo del calcio ha deciso di escludere i rossoneri dalle Coppe Europee per una stagione.
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Sky – Le motivazioni della UEFA che hanno escluso il Milan dalle Coppe
I DETTAGLI - "Il piano aziendale si basava su ingenti redditi derivanti dal business cinese, che sono notevolmente diminuiti dal primo piano aziendale all'ultimo piano aziendale presentato in un periodo inferiore a un anno, il che ha avuto un impatto notevole sulla credibilità delle informazioni presentate dal club e la fiducia che il Club possa effettivamente raggiungere i risultati previsti. Vi è una grande incertezza sul rifinanziamento dei debiti del Milan, considerando che in caso di mancato pagamento dei debiti a tempo debito, tutte le azioni saranno trasferita a Elliott. Ci sono molte domande riguardanti il rifinanziamento ancora senza risposta. Il Milan ha invocato una violazione del principio di parità di trattamento con altri club [...]. La Camera Giudicante rileva che in questo caso non è solo la dimensione del deficit in quanto tale, ma il significativo deficit di pareggio, insieme con i dubbi sulla credibilità del business plan, che ha motivato la decisione di rifiutate un accorda transattivo".
I DUBBI SUL RIFINANZIAMENTO - "Contestando i dubbi espressi, più in particolare per quanto riguarda il successo dell'attuazione della strategia del Club in Cina, l'effettiva realizzazione dell'operazione di rifinanziamento relativa ai debiti e un possibile cambio di proprietà del Club con le conseguenze che ne derivano, il Milan non è stato in grado di produrre prove convincenti a supporto delle proprie argomentazioni. Una sospensione potrebbe essere appropriata nel caso in cui la divergenza dalla deviazione accettabile sia tale da poter essere corretta entro un lasso di tempo definito, in base a un piano aziendale che sia credibile e ragionevole e nel caso in cui la gestione del club abbia dimostrato con le sue azioni un chiaro impegno a rendere il club conforme al requisito di pareggio. Tuttavia, per le ragioni già esposte quando analizza le considerazioni della Camera d'inchiesta nella valutazione della possibilità di un accordo transattivo, la Camera di Giustizia non ritiene che ciò sia il caso".
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