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Strinic si racconta: “Ho passato momenti difficili. Sarò in campo a gennaio”

Strinic Milan
Ivan Strinic, terzino del Milan, dopo un periodo molto difficile ha ottenuto l'idoneità sportiva. Il croato ha parlato alla "Gazzetta dello Sport"

Salvatore Cantone

La luce in fondo al tunnel è vicina. Ivan Strinic, terzino del Milan, dopo essere stato a costretto a fermarsi per de problemi cardiaci, lunedì dopo gli esami sostenuti nei giorni scorsi a Padova e dunque può tornare a giocare. Il croato ha concesso un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Dura spiegare quei momenti. Ero nervosissimo, impaurito. E dire che in Russia avevo appena vissuto la mia esperienza più bella, con l’incredibile cavalcata sino alla finale".

Che mazzata lo stop del 16 agosto…

"A ripensarci è tutto come in un film. Sulle prime quasi non ci credi, ma poi ti guardi intorno e devi fare coraggio soprattutto ai tuoi".

Com’è andata?

"Sono tornato a Spalato e in famiglia ho superato lo choc. Innanzitutto le attenzioni di mia moglie Ivana e soprattutto il sorriso di Marta e Pietro, i miei figli".

Come ingannava il tempo?

"In barca, andando a pesca: è il mio hobby. L’isola di Hvar è la mia passione, ma non ci tenevo proprio a queste vacanza. Ma la Madonna mi ha aiutato".

Ha fatto un voto?

"No, ma io sono credente; vado sempre a messa. Quest’esperienza ha rafforzato la mia fede".

Il Milan è un punto d’arrivo per lei?

"Ho scelto questo club perché ha tutte le carte in regola per risalire e Gattuso sta facendo un bel lavoro. Sono ottimista sul ritorno in Champions".

L’aspetta la concorrenza di Rodriguez e Laxalt

"No problem, un motivo in più per allenarsi con tanto impegno. Spero di tornare in campo il nuovo anno, consideratemi un rinforzo di gennaio".

Con quali rossoneri è stato in contatto in questi mesi?

"Devo ringraziare tutti, in particolare Leonardo e Maldini che mi hanno fatto sentire la loro vicinanza. Come anche Gattuso, fondamentale per la mia scelta".

E poi ritrova due vecchi amici dei tempi di Napoli.

"Certo, Higuain e Reina, due grandi uomini, oltre che grandi giocatori".

A Milano ritroverà da avversari anche i suoi compagni di nazionale

"Sarà un piacere salutarli, ma non si illudano di vincere il derby anche al ritorno: sarà un’altra musica…".

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