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Dagli Stati Uniti, dove si trova in tournée con il Milan, Suso ha parlato in esclusiva ai microfoni di Marca, iniziando dal racconto di quest'estate: "Sono stato con la famiglia alle Maldive. Poi sono andato alcuni giorni a Cadice e altri ad Ibiza. Sono state vacanze lunghe, probabilmente le più lunghe che abbia mai avuto: un mese e mezzo, visto che non sono andato al Mondiale. È vero, l'estate serve a disconnettere, ma alla fine un po' manca l'allenarsi con i compagni e giocare ogni weekend".
Sull'ICC: "Nella prima partita contro lo United abbiamo giocato abbastanza bene, perdendo ai rigori. Contro il Tottenham non è andata male, ma ci hanno battuto. Stiamo prendendo il ritmo, fa sempre piacere vincere, anche se si tratta della preparazione. Ora c'è il Barcellona: abbiamo studiato alcune cose in merito, sappiamo che non hanno i giocatori del Mondiale e che ci saranno molti giovani. Tuttavia, hanno una filosofia ben definitita".
Sul gol allo United: "È sempre positivo segnare. L'importante, in pre-stagione, è però che le gambe si sforzino. In questo mese si sentono le gambe pesanti".
Sull'attenzione al fisico in Italia: "La verità è che si cura molto il fisico. Quando sono arrivato, ho notato il cambiamento. Qui si lavora di più a livello fisico e tattico rispetto alla Spagna e all'Inghilterra. Ci sono molte sessioni video e allenamenti senza palla. Gattuso è un allenatore a cui piace giocare, cura molto il fisico. È una delle preparazioni più dure che ricordi".
Su Gattuso: "Ha il DNA Milan. Ci trasmette grinta ed entusiasmo verso il club. Da quando ha preso il comando, siamo migliorati".
Sui numeri dell'anno scorso: "È vero che devo andare avanti passo dopo passo, ma ho quasi 25 anni e quelle cifre sono basse. Devo migliorare. Con l'allenatore che parte dall'inizio, fisicamente starò meglio. L'anno scorso ho giocato 50 partite, sono arrivato alla fine con il gas al limite. Penso di dover arrivare almeno in doppia cifra".
Sulla sua carriera all'estero: "Come professionista, penso sia un vantaggio. Il Milan in Italia, è come il Real o il Barcellona, è il club più importante. Anche dall'Inghilterra, a Liverpool, ho preso molte cose positive. In Italia sono migliorato tatticamente".
Sull'esperienza al Liverpool: "La tappa in Inghilterra non la dimenticherò mai. Lì mi hanno insegnato ad amare il calcio e a diventare professionista. Giocare ad Anfield, uno dei migliori stadi al mondo, è un'esperienza incredibile".
Sull'Italia: "L'Italia, in termini di qualità della vita, è molto meglio dell'Inghilterra. Assomiglia molto alla Spagna. Mangi bene, vivi bene e il tempo non è male. Mi piacerebbe continuare qui, ma è chiaro che la Spagna è la mia casa. Mi piacerebbe godermi il calcio spagnolo".
Se è sicuro di restare al Milan: "Avevamo diverse offerte, quattro o cinque, ma il club non era disposto a trattare. Dico sempre che amo il Milan e la mia famiglia è molto felice. Con la nuova proprietà ci siederemo a parlare di un nuovo rinnovo. Ho rinnovato a novembre e potrei rifarlo presto. Per me è un orgoglio. Anche se la Juventus ha vinto gli ultimi scudetti, uno sa e sente che il Milan è uno dei club più forti. Sarà una gioia dire che sono stato un giocatore importante del Milan".
Se è contento di sfidare Barcellona e Real Madrid nelle amichevoli: "Abbastanza. Una partita ufficiale è una vetrina più importante, in estate conta di meno. Al di fuori dello sport, mi piace non essere particolarmente famoso. Si può venire in Spagna ed essere tranquillo. A Cadice non tantissimo, perchè è una città piccola, ma in altri posti sono uno come altri in giro in strada".
Sull'arrivo di Higuain: "Quando il progetto è interessante e arrivano giocatori come Higuain, è sempre una cosa positiva. Il livello della squadra aumenta. Se è l'anno buono per lui, lo sarà sicuramente anche per noi. È un giocatore che si smarca bene e sa cosa fare con la palla. Potremo andare molto d'accordo".
Sull'addio di Bonucci: "Perdiamo leadership ed esperienza. Ha portato diverse cose in una squadra molto giovane. Torna alla Juventus perchè sente di aver fatto un passo indietro firmando per il Milan".
Sugli obiettivi: "L'anno scorso avevamo grandi aspettative dopo il cambio di proprietà e gli acquisti, ma non le abbiamo mantenute. Quest'anno, con l'allenatore con noi da subito, l'obiettivo è quello di giocare in Champions League".
Sulla Nazionale: "Luis Enrique ha allenato anche all'estero, sono sicuro che guarderà anche i giocatori che giocano non in Spagna. Nel mio caso, giocando nel Milan, ho la stessa visibilità di chi gioca in Spagna. Voglio essere un elemento fisso nella lista dei convocati. Sarebbe un sogno fare l'Europeo o il Mondiale".
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