Jesus Suso, in questa prima parte di stagione, ha interpretato alla perfezione il ruolo di trascinatore, capace con la sua tecnica sopraffina, di tirare fuori dal buio un Milan che, soprattutto nella gestione Montella, aveva avuto molte difficoltà. Nelle ultime sfide, però, il talento spagnolo sembra aver quasi tirato il fiato, sbagliando molto in campo, cosa alla quale i tifosi rossoneri non erano proprio abituati.
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Suso si spegne, ma il Milan resta acceso
NIENTE' SUSO DIPENDENZA - Con l'arrivo di Gattuso sulla panchina milanista e le fisiologiche settimane necessarie per assimilarne i dettami, il Milan ora sembra davvero una squadra dalla sua fisionomia ben precisa. Nelle ultime due gare contro la Lazio e nello specifico ieri sera, ecco la dimostrazione perfetta: nonostante la sofferenza del primo tempo, i rossoneri non hanno per nulla subito la serata no di Suso e hanno continuato a fare il loro gioco nonostante tutto. Quella che fino ad un paio di settimane fa sembrava essere una vera e propria dipendenza, ora è scomparsa: il Milan può giocare anche con un Suso part-time e restare competitivo.
TURNOVER - Lo ha detto Gattuso già nella conferenza di presentazione della scorsa gara di campionato. Il Milan dovrà affrontare molte gare in poco tempo e per questo il turnover sarà una delle parole più gettonate a Milanello da qui al prossimo mese. Per questo, l'idea di far riposare anche un giocatore fondamentale come Suso, non è proprio campata in aria. Non solo, gli ultimi 15 minuti della gara di Coppa, hanno dimostrato che i rossoneri possono giocare con merito anche con le due punte e quindi con il modulo storicamente caro al club milanista, cioè il 4-4-2. Si scaldano dunque Cutrone ed André Silva, che insieme possono far rifiatare anche l'esterno iberico, punto fermo del Milan di Montella prima e di Gattuso poi.
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