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L'ex presidente della Figc, Carlo Tavecchio, ha parlato ai microfoni di Sportitalia di moltissimi argomenti tra cui l'addio di Gian Piero Ventura e i nomi dei suoi possibili successori. "Senza Ventura l’Italia sarebbe al Mondiale? Le voglio fare una battutaccia. Se io non avessi dato 28-30 milioni al Coni io, mi tenevo Conte. Ha capito bene cosa le ho detto? Conte restava se noi avevamo la capacità economica di pagarlo. - ha detto Tavecchio - Però la Federazione ha dato 30 milioni, o meglio. Il Coni si è trattenuto più di 30 milioni dei contributi che dava alle federazioni passando da 80 milioni di contributi a 36/37 quando c'ero io. Quindi ce ne passano di soldi. Potevo pagare Conte. Con Conte non saremmo mai rimasti a casa".
Sulle dimissioni: "E' stata una decisione molto sofferta quella notte, mi sono caricato di un peso che forse non competeva solo a me, perché soprattutto non ho tirato calci di rigore e nemmeno l'allenatore. Mi sono sentito quasi umiliato da una situazione che vedeva la nostra nazione non essere presente dopo quasi 60 anni ai mondiali. E questa decisione l'ho presa, anche con l'urgenza che non doveva essere fatta. Quante notti non ho dormito dopo l’eliminazione dal Mondiale? Tante".
Ancora su Ventura: "Ventura è stato il più grande errore? No, no. Noi ci trovammo a casa di Malagò e questo fu la decisione partorita li su Ventura con un'altra persona che era Lippi. Poi i fatti che riguardano Lippi non sono procurati da me. Tutti erano contenti di Ventura, nessuno escluso, tant'è che abbiamo fatto una cena su questo argomento. Ventura ha fatto quello che tutti gli chiedevano di fare. Secondo me Ventura ha sbagliato dal punto di vista tecnico. Dal punto di vista politico doveva dimettersi quella sera, dal punto di vista etico morale. Perché non l'ha fatto? Evidentemente le sue valutazione erano diverse dalle mie. Ha preso tutti i soldi dallo stipendio? Si, ha preso tutti i soldi dallo stipendio".
Sul futuro ct: "Chi era il mio nome dopo Ventura? Conte. Avrei fatto carte false con tutti gli sponsor del mondo e ci arrivavo di sicuro. Andava a bussare di nuovo alla Puma? Non solo. Avrei bussato ovunque e c’erano gli sponsor per riportare Conte a casa. Mancini? Tutti sanno la mia fede sportiva, quindi come posso parlare di una persona che ha dato dei grandi risultati all'Inter. La questione è che io non conosco la sua situazione dal punto di visto tecnico. Oggi in Italia viviamo moduli. Il problema non è più quello che portano gli allenatori ma quello che dite voi tecnici. Le partite le fate voi, non gli allenatori".
Le critiche a Malagò: "Dalla torre butterei giù Malagò. Non ho mai fatto niente contro le decisioni prese da lui al Coni. Non ho capito perché abbia cambiato atteggiamento nei miei confronti, non ho fatto niente contro le decisioni prese da lui al Coni e ho cercato di essere sempre un uomo di pace all'interno federale mettendo a disposizione le mie risorse e non protestando per i prelievi che mi hanno fatto cercando di vivere alla luce di una Federazione che dà al Paese un risultato, anche se non andiamo ai mondiali ma siamo sempre nell'occhio del ciclone, nel bene e nel male. Non ho trovato altrettanta rispondenza".
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