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Torino-Milan, Gattuso: “Preoccupato dalla stanchezza dei singoli”

Gennaro Gattuso Milan
Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, ha incassato con amarezza il pari di Torino: “Giochiamo meglio adesso di quando vincevamo le partite”

Daniele Triolo

di Gennaro Gattuso: l'1-1 dello stadio 'Olimpico – Grande Torino', infatti, arriva dopo lo 0-0 nel derby contro l'Inter, l'1-1 contro il Sassuolo e lo 0-0 contro il Napoli (tutti segni 'X', questi, arrivati tra le mura amiche). Al Milan tutto ciò non accadeva dal 1994, quando, però, la vittoria valeva soltanto 2 punti e, pertanto, un pareggio aveva ben altro significato rispetto quello attuale.

I rossoneri vedono volare via la zona Champions League, ora distante 10 punti mentre, al contrario, sentono traballare pericolosamente anche la sesta piazza, posto utile per la qualificazione ai gironi di Europa League, con l'Atalanta tornata a -2 e Sampdoria e Fiorentina che spingono a 3 lunghezze di distanza da Leonardo Bonucci e compagni. Al termine del match Gattuso ha commentato così, con amarezza, il pareggio del Milan: “Siete voi che parlate di Champions. Sappiamo da dove siamo partiti, dobbiamo stare attenti alle squadre dietro. Lo sappiamo da molto tempo”.

Sulla partita, queste le impressioni del tecnico calabrese: “Eravamo stanchi ed abbiamo sofferto negli ultimi 20 minuti – le parole di Gattuso riportate dal 'Corriere dello Sport – Stadio' -. Bisognava chiudere la partita, poi abbiamo commesso un errore in marcatura sul gol del pareggio e sono cose che succedono, ultimamente però più spesso”. Gattuso ha evidenziato come, nella circostanza della rete di Lorenzo De Silvestri, Ignazio Abate abbia perso la marcatura ma anche come Nikola Kalinić abbia commesso il primo errore nell'azione, facendosi 'portare via' di zona.

“Potevamo perderla, come vincerla con il palo di Abate. ”, l'ammissione di Gattuso. “La stanchezza dei singoli mi preoccupa di più dell'avvicinarsi delle contendenti. Comunque dobbiamo difendere la posizione che abbiamo. Dobbiamo correggere gli errori e continuare questo percorso di crescita. Quando avevamo palla, avevamo paura di sbagliare: serve più cattiveria. Ora il problema della mia squadra è che ed anche sull'aspetto mentale”.

Quindi, sia il 'CorSport' che 'La Gazzetta dello Sport' hanno ripreso un passaggio fondamentale delle dichiarazioni di Gattuso, ovvero la sua opinione su un attacco rossonero piuttosto asfittico che, da un mese a questa parte, segna al massimo un gol, quando ci riesce. “Segniamo poco però mettiamoci d’accordo – ha rimarcato Gattuso -. Secondo me oggi (ieri, n.d.r.) con le due punte abbiamo dato più campo agli avversari, . È lo sviluppo del gioco l’importante ed è anche demerito mio, del mio staff, che non creiamo situazioni facili ai giocatori”.

Chiosa sul mercato: “Io faccio l’allenatore. Non faccio né il direttore sportivo né l'amministratore delegato. Il club compra i giocatori e l’allenatore li allena. E quelli che ho oggi, per me, sono i più forti”.

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