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Yonghong Li, al lavoro con la banca d'affari Alantra e con lo studio legale White&Case, vuole evitare, secondo l'edizione odierna del quotidiano 'Tuttosport', che il Milan, dopo il 6 luglio, finisca nelle mani del fondo statunitense di investimenti Elliott Management Corporation. Quindi, oltre a muoversi per completare l'aumento di capitale del Milan entro la deadline prestabilita, non avrebbe smesso di accarezzare l'ipotesi di vendere subito la maggioranza del club.
Anche perché nel primo caso si vedrebbe sfilare il Milan da sotto il naso, vanificando 15 mesi di continui investimenti. Nel secondo caso, invece, quanto meno potrebbe limitare al minimo le perdite e, perché no, cercare di sperare in qualche guadagno futuro per la sua holding. , fondatore di Mediacom Communications nonché patron dei New York Cosmos, il quale nei giorni scorsi ha presentato la sua offerta all'imprenditore cinese, sarebbe da ricercarsi in delle condizioni che l'attuale azionista di maggioranza del Milan ritiene inderogabili.
Yonghong Li, infatti, vorrebbe da Commisso garanzie forti, a livello contrattuale, sull'inattacabilità del che manterrebbe dopo la cessione del pacchetto di maggioranza, e, soprattutto, non vuole essere coinvolto in eventuali, futuri, aumenti di capitale per il Milan. Condizione, in particolare quest'ultima, che sarebbe irricevibile per qualsiasi acquirente poiché questi comprerebbe il Milan per una parte per poi trovarsi a gestirlo nella sua totalità. Anche il fondo Elliott, però, ha maturato una sua precisa strategia per assicurarsi dei vantaggi nei confronti dell'imprenditore cinese:
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