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Il quotidiano 'Tuttosport' oggi in edicola, parlando di Milan, ha fatto un passo indietro di qualche giorno, più precisamente ai momenti che hanno preceduto l'audizione davanti la a Nyon.
Il retroscena emerso, infatti, sarebbe piuttosto consistente: in base alle informazioni in possesso di 'Tuttosport', il Milan avrebbe chiesto di poter presenziare all'udienza con tre rappresentanti del fondo Elliott Management Corporation, creditore verso il club e la holding del Presidente Yonghong Li, la Rossoneri Sport Investments Luxembourg, di 303 milioni di euro più interessi.
Tale presenza avrebbe contribuito, certamente, a rendere più forte, dal punto di vista finanziario, . La UEFA avrebbe dato il via libera alla presenza dei rappresentanti, facendo scendere però il numero da tre a due. Un'opportunità che il fondo di Paul Singer, poi, ha deciso di non cogliere, limitandosi ad inviare una lettera anziché due figure in carne ed ossa.
Una strategia contraddittoria, se si pensa come Elliott abbia sempre dichiarato di voler supportare il Milan in tutto e per tutto. In realtà, va considerato come, tra la richiesta e l'udienza, si sia verificato di euro necessari per completare l'aumento di capitale da 60 richiesto dal Consiglio d'Amministrazione del Milan.
Di conseguenza, Elliott ha 'dovuto' esercitare il diritto di surroga ed ovviare alla situazione al posto di Yonghong Li. Tuttora è ancora in attesa del rimborso. Per mantenere tale posizione di 'forza', dunque, il fondo di Paul Singer avrebbe preferito soprassedere e non presenziare a Nyon, facendo mancare al Milan un tassello molto importante per la propria difesa.
Ora, infatti, il club rossonero sarà costretto a passare per il TAS di Losanna per provare a farsi revocare la squalifica di un anno dalle coppe. A questo proposito, è emerso un ulteriore retroscena:
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