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Vergogna Milan: il Benevento passa a San Siro, Diavolo a rischio Europa

Patrick Cutrone, Milan, Getty Images
Il Milan si fa beffare in casa dai giallorossi, sull'orlo della retrocessione: segna Pietro Iemmello. Rossoneri apparsi vuoti, scarichi e senza idee

Daniele Triolo

Incredibile a San Siro. Nella partita che, dopo 4 pareggi consecutivi (Inter, Sassuolo, Napoli e Torino), avrebbe dovuto rilanciare il Milan in vista della qualificazione alla prossima Europa League, la squadra di Gennaro Gattuso è invece crollata sotto i colpi del Benevento, desolatamente ultimo nella graduatoria di Serie A e, fino a ieri sera, a digiuno di vittorie esterne in campionato, con un solo punto conquistato in 16 precedenti trasferte.

Il dramma dei rossoneri, oggi a rischio sorpasso al sesto posto in classifica qualora l'Atalanta battesse in casa il Torino, aveva cominciato a manifestarsi già sin dai primi minuti di gioco, quando i giocatori del Milan hanno dato subito l'impressione di aver approcciato al match in maniera molle, leggera, con la testa sulle nuvole. Già in avvio, per citare un fatto esemplificativo, Ricardo Rodríguez ha rischiato un clamoroso autogol per un forte retropassaggio indirizzato in porta, con Gianluigi Donnarumma fuori posizione.

Con il passare dei minuti, poi, la sensazione di un Milan stanco, scarico, vuoto, tanto mentalmente quanto fisicamente, ha iniziato a materializzarsi concretamente. Per mezzora, i rossoneri hanno prodotto il nulla cosmico e, nel linguaggio del corpo dei giocatori, si intuiva come si stesse per compiere un'immane tragedia. Al 29', il vantaggio ospite di Pietro Iemmello, abile a scattare sul filo del fuorigioco su una bella palla filtrante di Nicolas Viola ed ad infilare Donnarumma sotto le gambe. Il gol subito ha svegliato, parzialmente, il Milan: Gennaro Gattuso ha abiurato il 4-4-2, tornando al 4-3-3 con Patrick Cutrone largo a sinistra e, nell'ultimo quarto d'ora della prima frazione, concluso comunque sotto di un gol, la squadra ha dato l'impressione di poter rialzare la testa.

Speranza vana, perché la ripresa è iniziata sulla falsariga del primo tempo. Anzi, il Benevento ha anche sfiorato il raddoppio, concretamente, con due conclusioni dalla distanza, la prima di Danilo Cataldi e la seconda di Viola, mentre i padroni di casa non hanno mai seriamente impensierito il portiere giallorosso, Christian Puggioni, i cui unici interventi sono stati, nel concreto, uscite alte a rinviare il pallone su punizioni e/o calci d'angolo sterili, oppure facili parate centrali su conclusioni dalla distanza, deboli, di un Giacomo 'Jack' Bonaventura apparso appena al di sopra dello sfacelo generale dei suoi compagni.

Nel finale, espulso Cheick Diabaté, già ammonito ed entrato da poco, per una gomitata a Leonardo Bonucci. Il Milan, in superiorità numerica per 16' più recupero, è riuscito nell'impresa di non impensierire mai gli ospiti, che hanno dunque rinviato di una settimana l'inesorabile destino, la Serie B, centrando un risultato che rimarrà nella loro storia, per sempre. Così come in quella del Milan, ma, al contrario, inserito nel capitolo delle vergogne.

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