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Un grande ex giocatore, un grande esperto di calcio. Gianfranco Zola ha parlato ai microfoni de "La Gazzetta dello Sport" in edicola oggi e si è soffermato su diversi temi che possono essere legati ai colori rossoneri: dal giudizio su Nicolò Barella, asso del suo Cagliari che piace al Milan, fino a quello su Gennaro Gattuso. Ecco le sue parole.
Su Barella: "Un ottimo giocatore, ma deve completare la maturazione. L'importante è che vada in un club dove ha spazio e fiducia".
Su Gattuso: "Merita un monumento. Ha dato alla squadra ciò che serviva: condizione fisica, stimoli e responsabilità che solo lui, nato a pane e Milan, poteva conoscere".
Su Costacurta vicecommissario: "Dice di avermi fatto un lacio nel '97 contro l'Inghilterra a Wembley, ma era un rinvio... Battute a parte, è un'ottima cosa che un uomo di sport come Billy faccia parte di chi deve decidere quali direzioni debba prendere il calcio italiano".
Come cambiare il calcio italiano: "La priorità è legata alle scelte calcisitiche giuste. Per capirci, ora politica, diritti tv e sponsor non devono avere asilo. Bisogna pensare a migliorare il calcio in sè. La Germania ci è passata e ne è uscita in modo brillante. Mi porrei la domanda del perchè il calcio italiano, ricco di qualità, non ha giocatori di primissimo piano come negli anni '90. C'è qualche giovane interessante, ma sono pochi. Invece attaccanti, centrocampisti creativi ecc abbondano in Inghilterra, Germania, Spagna e Belgio".
Se bisogna rifondare: "C'è da chiedersi anche se dai settori giovanili arrivino giocatori a sufficienza, se il sistema è ottimale per la maturazione dei talenti. A Napoli imparavo da Maradona, ma potevo anche giocare. I giocatori di qualità una volta venivano anche dalla strada, ora non più".
Se c'è un altro Zola in circolazione: "Mi auguro ce ne siano tanti".
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