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Boban: “I nostri tifosi saranno contenti. Dobbiamo bruciare le tappe”

Zvonimir Boban, @acmilan

Il Chief Football Officer del Milan Zvonimir Boban ha rilasciato un'intervista pubblicata questa mattina dal Corriere della Sera e dalla Gazzetta

Alessio Roccio

ULTIME MILAN - Il Chief Football Officer del Milan Zvonimir Boban ha rilasciato un'intervista pubblicata questa mattina dal Corriere della Sera e dalla Gazzetta dello Sport.

Sul particolare momento dei rossoneri, all'esordio di campionato contro l'Udinese, proprio come il croato da trequartista nel 1999: "Spero che i precedenti siano beneaguranti. Ma siamo solo alla prima giornata, la strada è lunga. Sia chiaro però: deve essere una strada da Milan, e pur in un periodo di ricostruzione onorando la grande maglia rossonera".

Su come affronta l'esordio in campionato: "Con lo stesso sentimento che avevo da giocatore. Quando lavoro al Milan non penso al lavoro, penso alla vita. D’altronde, condividendo l’ufficio tutti i giorni con Paolo, come mi potrei sentire?".

Sul messaggio ai tifosi che sognano un grande colpo sul mercato: "Non voglio fare paragoni, ma posso dire che il tempo e i risultati ci diranno chi ha lavorato bene e chi no. Stiamo facendo il massimo considerando le varie problematiche. Ci vorrà del tempo, ma dobbiamo in qualche modo bruciare le tappe. Poi, i grandi nomi possono anche non corrispondere ai giocatori giusti: Kaká lo conosceva qualcuno quando è arrivato? Sono convinto che alla fine i tifosi saranno contenti delle nostre scelte. Non cerchiamo insensati fuochi d’artificio, come qualche anno fa. Bisogna fare le scelte calcisticamente più logiche".

Sul futuro di Donnarumma, Suso e Kessié a pochi giorni dalla fine del mercato: "La nostra volontà è di tenerli, assolutamente".

Sul fare leva sulla voglia di Correa di arrivare in rossonero: "Il Milan è una società corretta ed elegante, non farà mai leva sulla volontà del giocatore. Figuriamoci in questo caso visto il grande rispetto che abbiamo per l'Atletico Madrid e il presidente Gil che è un amico".

Sui vincoli della UEFA: "Penso che il Fair Play Finanziario abbia generato stabilità nel sistema. Complessivamente ha fatto bene al calcio, ma l’Uefa si deve rendere conto che va adattato e rifinito. Tutto è migliorabile..".

Sulle parole di Scaroni: "Sappiamo che il Milan, anche se deve in questo momento tenere un profilo basso, resta un club di appeal mondiale. Non vorrei che si scambiasse il basso profilo con l’assenza di ambizione. Il nuovo proprietario ha portato stabilità e l’obiettivo, altrimenti, né Paolo né io saremmo qua, è un Milan vero, un Milan che ritorni a essere protagonista e vincente, giocando un calcio offensivo e di carattere. Il presidente Scaroni ha poi fatto una battuta su una Juve leader italiana e un Milan più mondiale, ma sappiamo bene che noi dobbiamo fare tanto e velocemente per stare lì dove sta la Vecchia Signora, che è sempre stata, sì, italiana, ma anche mondiale. Poi, è vero che il Milan ha un fascino tutto suo, unico, ma se non vinci e non giochi bene, la storia conterà sempre di meno".

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