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Leonardo Bonucci, nuovo giocatore del Milan, con Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli (credits: acmilan.com)
"Finora, senza dubbio, l'acquisto di Leonardo Bonucci da parte del Milan è stato il colpo del calciomercato estivo 2017 nella Serie A italiana. Nessuno avrebbe sospettato che il 30enne difensore centrale della Nazionale italiana, colonna della Juventus reduce da 6 Scudetti consecutivi, avrebbe mai potuto lasciare i bianconeri. Eppure, questo è successo: Bonucci ha scelto di approdare al Milan, squadra con ambizioni di rilancio immediato nell'élite del calcio che conta.
"“Un po’ fa strano vedermi con questo stemma e questi colori - ha dichiarato Bonucci in una lunga intervista pubblicata questa mattina da 'La Gazzetta dello Sport' - ma io sono uno che dà tutto e anche di più per la maglia che indossa. Sono uno che scende in campo anche quando non sta bene, se occorre. L’ho fatto per il Bari, per la Juve e per la Nazionale. Lo farò anche per il Milan”. Il popolo rossonero ha subito eletto Bonucci, futuro capitano, come idolo della piazza: “L’approccio con il Milan - ha affermato il centrale alla 'rosea' - è stato subito intenso. La Juve mi ha fatto diventare importantissimo, ma si apre una nuova pagina con le stesse ambizioni: voglio, assieme ai compagni, far tornare grande questa società. Il Milan merita di indossare un vestito migliore sia in Italia che in Europa. In poche parole: merita di tornare in alto. La società ha fatto grandi investimenti sul mercato grazie all’occhio lungo di Fassone e Mirabelli. Adesso sta a noi aumentare l’entusiasmo della gente con le vittorie”.
"Quella del Milan, per Bonucci, è una sfida che potrebbe regalargli forti emozioni, anche perché ha dichiarato di essere rimasto sempre affascinato dalla leggenda rossonera e dalle figure di Paolo Maldini ed Alessandro Nesta: “Io vivo di sfide e questa è affascinante, è una scommessa anche su me stesso. Mi sono rimesso in discussione, e a 30 anni non so quanti lo avrebbero fatto. Per me avere fame è fondamentale, ti fa dare qualcosa in più quando le forze mancano. Ho sposato un progetto ambizioso, per il quale ora metto a disposizione la mia esperienza. Io mi metterò a disposizione di chi c’era già, e loro mi spiegheranno com’è il mondo Milan, che è molto diverso dal mondo Juve. Sei anni di vittorie con la Juve mi hanno fatto diventare un leader, ma qui entro in punta di piedi. Semplicemente, la squadra sa che potrà contare sulla mia esperienza e ai miei compagni dico che nulla è impossibile”.
"Sarà importante prima di tutto formare un gruppo che possa ottenere i successi sperati: “Vedo che al Milan c’è tanto entusiasmo e propensione al sacrificio. Ecco, il segreto sta nella fame del gruppo. Questo club deve cancellare momenti non proprio esaltanti, come quelli delle ultime stagioni, con un’annata di grande spessore. Sono stato accolto benissimo, ora occorre trovare le chiavi giuste per amalgamare la squadra. Qui inizio con un preliminare europeo di Europa League, proprio come avvenne in bianconero: speriamo che sia di buon auspicio”.
"Bonucci ha poi spiegato perché ha deciso, dopo 7 stagioni, di lasciare la Juventus: “La vita è fatta di cicli che si aprono e chiudono. Diciamo che nell’ultima parte della stagione il legame si è affievolito da entrambe le sponde e abbiamo deciso in accordo di allontanarci. Negli ultimi mesi si è sgretolato qualcosa. E cambiare è stata la conseguenza. Per dare il 100% io devo sentirmi importante, cosa che ormai succedeva a fasi alterne. Anche i matrimoni più belli a volte finiscono. Alla Juve ho dato tanto e ho ricevuto tanto. Per me non è stata una scelta facile. Ma il rapporto era arrivato alla conclusione, da parte di entrambi non c’era più voglia di continuare insieme. Però devo dire che per come è finita, ne siamo usciti tutti bene: io, la Juve e il Milan. Allegri? Con lui ho avuto un rapporto alla luce del sole, ho giocato tanto e se è successo è perché sono stato considerato importante. Avere discussioni durante gli anni è normale, e io sono uno diretto che dice sempre la verità. Ma con lui non ho avuto alcun tipo di problema. Poi, è ovvio che alcune situazioni portano delle conseguenze e ognuno si prende le proprie responsabilità”.
"Sgabello decisivo, quindi, affinché il giocatore decidesse di andare via da Torino? “Pare che sia stata la cosa più eclatante, ma in realtà è stata soltanto la goccia finale. Già prima c'erano state altre situazioni. Poi comunque la cosa si era ricomposta. Per quello che ho dato alla Juve – ha chiosato Bonucci -, non mi sento né un traditore né un mercenario. Se dovessero fischiarmi devono sapere che, così come gli insulti che ricevevo in bianconero mi caricavano, sarà così anche nel caso mi fischiassero allo Stadium”.
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