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Davide Calabria, terzino del 1996 in forza al Milan e all'Italia Under 21 (credits: GETTY Images)
Davide Calabria fa parte dell'ultima nidiata che ha portato in Prima Squadra, tra gli altri, Donnarumma e Locatelli con i quali è molto amico. "Ci prendiamo bonariamente in giro: Gigio è superstizioso, Loca un po' permaloso ma stiamo bene insieme". Le origini alla Virtus Adrense, che ha costruito il campo sintetico poco dopo la sua partenza: "Potevano pensarci prima, con tutte le volte che mi sono sbucciato le ginocchia...".
- Sei uno dei giocatori che ha fatto tutta la trafila nel settore giovanile. In che cosa è speciale l'ambiente del Milan?
"Qui mi sento a casa, perché nessun'altra squadra ti tratta bene come il Milan. Fin da piccolo abbiamo tutto quello che si può ottenere, meglio di così è impossibile. In questi anni ho avuto la possibilità di conoscere tanti ragazzi e con alcuni di loro sono rimasto in contatto, anche se abbiamo preso strade diverse. Ho l'impressione di far parte di una famiglia".
- La passione per il Milan è nata in tenera età?
"Sì, dalla parte di papà. Devo ammettere che non ho fatto molta fatica a convincermi, anche perchè a quell'epoca il Milan era una squadra fortissima. Lo zio ha provato a farmi cambiare strada verso il bianconero, ma non ce l'ha fatta!".
- In TV cosa preferisci guardare tra una partita di calcio, una partita di basket NBA e un telefilm?
"Scelgo l'NBA perchè, pur amando il calcio, ogni tanto preferisco staccare un po' e il basket mi appassiona, lo seguo da qualche anno. Squadra preferita? Essendomi appassionato negli ultimi anni, sicuramente i Warriors sono quelli che stanno cercando di rivoluzionare il gioco e ce la stanno facendo. Quest'anno tiferò per loro".
- Tornando al calcio, ti ricordi il momento in cui hai capito che era questa la tua strada?
"Forse il secondo anno di Primavera, perchè facevo spesso gli allenamenti con la Prima squadra. Ma ho sempre cercato di non dare troppo peso alle mie sensazioni, perchè se poi non fossi riuscito a sfondare ci sarei rimasto male. Per fortuna è andato tutto bene, ma per arrivare in cima ha lavorato tanto e spero di rimanere qui a lungo".
- C'è una qualità calcistica che ti piacerebbe avere e invece...
"Probabilmente un po' di forza fisica. Essendo un difensore, magari nello stacco di testa mi farebbe comodo, perchè non essendo potente devo sempre basarmi sulla rapidità e sulla velocità".
- Pregi e difetti dal punto di vista caratteriale.
"Come pregio direi la calma. In tanti mi dicono che gioco con la tranquillità di un veterano, anche se un po' di pressione la senti comunque. Viceversa, nelle situazioni non favorevoli inizio ad agitarmi, non divento cattivo ma perdo lucidità. Penso sia un difetto dovuto all'inesperienza e devo lavorare per migliorare questo aspetto".
- C'è qualcuno che ha avuto un ruolo particolarmente importante per la tua carriera e che vorresti ringraziare?
"Mi viene in mente prima di tutto il Presidente Belotti che guidava la squadra del mio quartiere, la Virtus Adrense nella quale ho giocato da bambino: mi ha lasciato crescere liberamente e mi ha consentito di andare al Milan senza chiedere nulla, fatto non comune tra le piccole società. Per quanto riguarda gli allenatori, ne ho avuti tanti che mi hanno aiutato: voglio ricordare Inzaghi, che mi ha fatto esordire in Serie A, e Brocchi, con il quale ho avuto un rapporto bellissimo fin da subito".
- Non ti capita mai di sognare un gol a San Siro?
"Sicuramente mi piacerebbe molto, anche perchè di gol non ne ho mai segnati molti. Riuscire a rompere il ghiaccio in Serie A sarebbe un'emozione incredibile".
-Chi sono i compagni di Serie A ai quali sei più legato?
"Donnarumma e Locatelli. Eravamo amici anche prima di iniziare insieme il percorso con la Prima squadra. Gigio è superstizioso, gli facciamo un po' di scherzi col sale e lui si mette a ridere, però sotto sotto non gli fa piacere. Poi ovviamente il pregio è tutto quello intorno a lui, un pregio unico! Loca ogni tanto è permaloso, però è uno che scherza molto e stempera la tensione, è sempre un piacere stare con lui. Entrambi sono molto tranquilli e riescono ad affrontare la partita sempre nel modo giusto, nonostante la giovanissima età".
Fonte: acmilan.com
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