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Boniek esalta Piatek: “Pressione al Milan? Non soffrirà il salto di qualità”

Salvatore Cantone

Zibì Boniek, attuale presidente della federazione calcistica polacca, ha parlato alla "Gazzetta dello Sport" di Krzysztof Piątek, neo attaccante del Milan

La Gazzetta dello Sport, in edicola questa mattina, ha intervistato Zibì Boniek, attuale presidente della federazione calcistica polacca, che ha parlato ovviamente del passaggio dal Genoa al Milan di Piatek: "Io i giocatori li divido in due categorie: quelli che vogliono fare carriera e guadagnare e quelli che hanno invece voglia di fare i calciatori. Piatek appartiene alla seconda categoria, ha tutto per pensare in grande. È bravo, intelligente ed è consigliato bene. In più ha accanto una ragazza, Paulina, che gli regala l’equilibrio giusto e che lo aiuta a prendere le decisioni corrette".

Sorpreso del suo exploit?

"No, lo dissi anche a Preziosi: “Prendilo a occhi chiusi”. Certo, quando è arrivato nessuno poteva pensare che andasse addirittura così bene, ma parliamo di un grande attaccante. Che, tra l’altro, ha anche ampi margini di miglioramento. Le basi però sono già ottime: ha un buon colpo di testa, è rapido nel tiro, sa essere opportunista ma anche partecipare alla manovra"

Teme che possa soffrire un po’ la pressione di Milano?

"No, per me Piatek è uno che può giocare in qualsiasi squadra del mondo. Dal punto di vista umano non soffrirà il salto di qualità, ne sono sicuro. Poi, certo, a Genova se non segni per 2-3 partite consecutive nessuno ti dice niente, a Milano magari ti mettono il contaminuti. Ma saprà adattarsi"

In caso di firma, chi vince la sfida di sabato tra lui e Milik?

"Vediamo prima se l’operazione andrà davvero in porto. Milik è un altro che già a 17 anni lo vedevo giocare e pensavo che avrebbe potuto fare grandi cose. Ha la stessa velocità di Piatek, ma riesce a sfruttare meglio il fisico e di testa sa essere micidiale. Piatek forse è più “pistolero”, gli piace ammazzare l’avversario. Ma Milik ha un sinistro micidiale, in Italia negli ultimi venti anni forse solo Adriano ce l’aveva migliore".

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