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Gianluigi 'Gigio' Donnarumma, portiere del Milan (credits: GETTY Images)
CALCIOMERCATO MILAN - Da fine maggio, subito dopo il termine dello scorso campionato, con le dimissioni di Leonardo e Gennaro Gattuso, ad inizio settembre, sono passati quasi 100 giorni. Periodo di tempo in cui, al Milan, costretto a rinunciare all’Europa League 2019-2020 per sanare gran parte dei conti pendenti con la UEFA, sono stati accostati, in sede di mercato, quasi 200 nomi.
Al contempo, però, nel medesimo periodo, proprio in virtù della difficoltà a far quadrare il bilancio e dell’assenza alle partecipazioni nelle coppe europee in questa stagione, i quotidiani sportivi hanno, a più riprese, quasi fatto a gara, giornalmente, nel vendere questo o quel giocatore rossonero, adducendo, come motivazione plausibile ad una cessione definita in alcuni casi più che certa, la necessità di fare cassa e generare plusvalenza.
Bene, alla fine è stato tanto rumore per nulla. Già perché il Diavolo ha venduto, è vero, e, probabilmente, nelle prossime sessioni di mercato venderà ancora. In attesa dell’aumento dei ricavi del club, infatti, è necessario aumentare il fatturato operando sulla rosa e garantendo plusvalenze vitali affinché i conti respirino. Per ora, però, il club è riuscito a limitare i danni sacrificando i soli Patrick Cutrone e Tiago Djaló tenendo tutti i big.
Gianluigi ‘Gigio’ Donnarumma, Alessio Romagnoli, Franck Kessie, Lucas Paqueta, Jesús Suso, Krzysztof Piatek sono i nomi dei calciatori che, ad intervalli quasi regolari, sono infatti balzati agli onori (?) delle cronache di mercato poiché segnalati sul punto di lasciare il Milan da un momento all’altro. Tutti giocatori, al contrario, confermati dalla società e messi a disposizione di Marco Giampaolo e del suo staff tecnico per tentare di riportare il Milan in Champions League.
Donnarumma, che non ha mai fatto mistero di voler restare in rossonero, è stato dato per tutta l’estate sul punto di andare al PSG. Di trattativa vera e propria, in realtà, non ne è mai esistita una. I francesi hanno fatto un’offerta a fine giugno, 20 milioni di euro più il cartellino del portiere Alphonse Areola, respinta dal Milan con un ironico sorriso stampato sul volto. Proposta, questa, mai più ritoccata. Areola, intanto, è andato a fare il secondo di Thibaut Courtois al Real Madrid, con Keylor Navas finito a Parigi.
Gigio, ora, dovrà discutere il rinnovo di contratto con la società rossonera, ma la volontà del ragazzo è chiara. La trattativa con il suo agente, Mino Raiola, non sarà facile ma si può arrivare ad un felice esito della stessa. Romagnoli piace molto, in Italia (Juventus) ed in Europa (soprattutto in Premier League), ma ha sposato in pieno la causa rossonera, rinnovando il proprio contratto nel periodo più buio dell’epoca cinese e, indossando la fascia di capitano del Milan, dal mercato ci si è escluso quasi da solo.
Per Paqueta l’unica voce di mercato riportata in estate è stata quella di un presunto interesse del PSG, più che altro dovuto alla presenza di Leonardo, l’uomo che lo aveva voluto in rossonero, come direttore sportivo del club della Capitale francese. Il Milan, però, conta molto sull’esplosione del giovane brasiliano, arrivato nello scorso mese di gennaio per 35 milioni di euro più bonus dal Flamengo. Di Piatek possibile partente se n’è accennato nel periodo in cui il mercato in Premier League era ancora aperto e proprio negli ultimi giorni, dopo la sorprendente panchina contro il Brescia.
Sul ‘Pistolero’ polacco, però, il Milan non ha mai avuto nessun dubbio. È uno dei punti di forza della squadra di Giampaolo. I casi più ‘spinosi’ dell’estate sono stati rappresentati da Kessie e Suso. L’ivoriano, infatti, non è mai stato giudicato incedibile dalla società: il Milan avrebbe preferito tenerlo, così come poi si è verificato ma, in presenza di un’offerta in grado di far incamerare una cospicua plusvalenza e generare un ottimo introito, non inferiore ai 35-40 milioni di euro, quindi, avrebbe potuto fare i bagagli.
L’unica, seria proposta giunta al Milan è stata quella del Wolverhampton, la quale, però, non ha toccato neanche i 30 milioni di euro. Rifiutata, con il pieno avallo del calciatore, contento di restare al Milan. Infine, la questione Suso: lo spagnolo era uno di quei giocatori che il club di Via Aldo Rossi avrebbe volentieri ceduto. Questo perché dalla sua partenza il Milan avrebbe ricavato una plusvalenza totale, e perché, nel modulo da sempre professato da Giampaolo, il 4-3-1-2, ci sarebbe stato poco spazio per il nativo di Cadice nel ruolo che, da sempre, gli consente di offrire le migliori performance, quello di esterno destro d’attacco.
Poi, però, Giampaolo si è dichiarato calcisticamente innamorato di Suso, chiedendo alla società di evitare la sua cessione. Pertanto, tutte le offerte, le proposte e le manifestazioni di interesse pervenute al club, nella fattispecie quelle di Roma e Fiorentina (Serie A), Monaco, Olympique Marsiglia e Olympique Lione (Ligue 1) e Siviglia (Liga), sono state respinte al mittente dal Milan e dall’entourage del calciatore. Sfumato, forse, un introito importante ma mantenuto in organico un patrimonio tecnico di notevole caratura.
Con una rosa che ha visto confermare, dunque, tutti i suoi big, e rinforzata dall’innesto di sei, importanti elementi, utili in chiave presente ed in prospettiva futura, il Milan, adesso, dovrà rispondere sul campo e cercare di riprendersi da un inizio di campionato in chiaroscuro per cominciare a fare sul serio ed a volare verso le zone alte della classifica.
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