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Giorgio Perinetti, dg del Genoa, ha parlato a Radio Anch'io Sport della trattativa con il Milan per Krzysztof Piatek: "Fatta la premessa che in questo mercato di gennaio c’è sempre un grosso problema, che è quello di trattare durante le partite, con il Milan fisseremo un nuovo appuntamento dopo il match di oggi. Nelle prossime 48 ore arriveremo ad una conclusione, che sia il suo addio o no: fino a questo momento, ognuno ha posto le sue condizioni e adesso si vedrà".
Sulla trattativa: "Abbiamo parlato per due ore con Gazidis e Leonardo, eventuali contropartitedevono ancora essere valutate e per questo non si tratta di definire soltanto degli ultimi dettagli, perché ancora si deve valutare se questa trattativa può essere funzionale anche per favorire il nostro mercato in entrata".
Sui tifosi: "Nel calcio di oggi ci si deve abituare a privarsi dei proprio beniamini. Il Genoa ha scoperto Piatek, Kouame e Romero, giovani forti ma anche ambiziosi. È vero che dicemmo che non avremmo mai venduto il nostro attaccante. Però, adesso sorgono alcuni quesiti che abbiamo il dovere di prendere in considerazione. on l’addio di Ballardini non stava andando così forte, segnava di meno, poi è arrivato Prandelli ed è tornato a fare gol. Se non lo lasciassimo partire, come andrebbe a finire? Io ovviamente mi auguro che qui o a Milano o ovunque che sia continui a giocare così: è un centravanti straordinario".
Sul calciomercato attuale: "Credo che il rialzo dei prezzi nel calciomercato derivi da una serie di motivi. I costi sono esplosi anche tra piccole squadre, perché le cifre incredibili sborsate da Real Madrid, PSG e altre squadre. Se adesso si va a cercare giocatori in campionati come quello francese, le cifre richieste sono troppo alte per poter fare mercato. Lo stesso succede, con sfumature diverse, in Brasile".
Su Cutrone e Piatek insieme: "Nella Primavera del Milan Patrick faceva l’ala nel 4-3-3, Piatek è più un centravanti sebbene cerchi spesso la profondità: si potrebbe provare a farli coesistere. A prescindere da questo, se il Milan punta davvero al quarto posto allora una rosa corta non sarebbe l'ideale considerando l’obiettivo da raggiungere. Perciò, anche averne due lì davanti può tornare utile in vista di eventuali turnover e cambi a partita in corso. Come giocatore, Piatek mi ricorda i grandi centravanti del passato. Anastasi, Boninsegna, quelli che come gli arrivava il pallone stoppavano e concludevano a rete. È questa la sua caratteristica".
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