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CALCIOMERCATO MILAN REWIND – Ricordate il tormentone Leandro Damião? Una valanga di news e notizie, retroscena e indiscrezioni su una trattativa fiume, poi non andata a buon fine: il giocatore non vestirà mai il rossonero. Per fortuna, verrebbe da dire, dando uno sguardo al prosieguo della sua carriera. ‘Pericolo scampato’, verrebbe da dire. Ma col senno di poi è facile etichettare questo o quel giocatore sotto la categoria Bidoni e Meteore, la parte complicata è prima: riconoscerlo per tempo. Ripercorreremo quella telenovela e cercheremo di rispondere a una domanda semplice e scontata: che fine ha fatto Leandro Damião? Cosa fa ora?
Nell’estate del 2012, segnata dai grandi e dolorosi addii dei senatori e della coppia Thiago Silva-Ibrahimovic, una delle più impellenti esigenze del Milan riguarda l’individuazione dell’erede dell’attaccante svedese, autentico leader della formazione rossonera nel biennio precedente con i suoi 42 gol complessivi siglati in Serie A. La ricerca del nuovo numero 9 impegna severamente Galliani, che allaccia contatti con numerosi club, scruta le situazioni, analizza, riflette. Da questo complicato processo viene fuori il nome di Leandro Damião, centravanti brasiliano dell’Internacional di Porto Alegre, lo stesso club dal quale qualche anno prima il Diavolo aveva prelevato Alexandre Pato. Damião ha 23 anni ed è un attaccante moderno, ben strutturato fisicamente, forte di testa ma al tempo stesso dotato di una buona proprietà tecnica. Il suo profilo sembra rispondere in tutto e per tutto alle necessità del club e di Allegri, che promuove quindi la candidatura del brasiliano.
Pur senza abbandonare le piste Tevez e Dzeko, complicate però per i costi particolarmente elevati, il Milan porta avanti la trattativa per Damião incontrando l’entorage del calciatore e strappando persino un’intesa di massima sul contratto. Nei piani di Galliani l’idea di riproporre un “Milan do Brazil”, con l’accoppiata Ganso-Damião, prende sempre più corpo e comincia a stuzzicare le fantasie dei tifosi, che intanto apprezzano le qualità del centravanti alle Olimpiadi, dove la punta realizza 6 reti e conquista l’argento. Proprio la vetrina internazionale rovina però i piani del Milan, visto che il prezzo del cartellino sale rispetto alla base iniziale di 25 milioni. La cessione di Oscar al Chelsea induce intanto il club brasiliano a trattenere Damião, onde evitare di privarsi di entrambe le sue stelle, e rimanda così il discorso cessione alla stagione successiva.
Poco male per il Milan, se si considera l’improvviso e verticale calo a cui va incontro l’attaccante nei mesi successivi. Il rapporto con l’Internacional si complica, le prestazioni in Nazionale non sono impeccabili e la cessione al Santos (per 13 milioni di euro) non serve a rivitalizzarne il fiuto del gol. Nell’estate del 2014 lo stesso calciatore dichiara di essere stato avvicinato nuovamente dai rossoneri e di aver rifiutato, ma in realtà l’interesse del Milan nei suoi confronti è ormai solo un lontano ricordo, così come quello delle big europee. Chiuso il percorso al Santos, Damião si trasferisce al Cruzeiro prima di provare la traversata in Liga, con la maglia del Betis. L’avventura europea dura solo qualche mese, a riprova della crisi senza fine del ragazzo, che decide così di tornare in patria al Flamengo prima di riconciliarsi con l’Internacional. A Porto Alegre Damião ritrova gli stimoli, utili per strappare un contratto d’oro in Giappone, dove si trasferisce nel 2019 per giocare con la maglia del Kawasaki Frontale. Non proprio quello che ci si aspettava da quel ragazzo con la maglia rossa numero 9 capace di far innamorare l’Europa e di indurre un club come il Milan a pensare di consegnargli un’eredità pesante come quella di Ibra.
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