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Il perfetto dodicesimo uomo. Diego Laxalt sembrava questo non appena approdato in rossonero. Un giocatore da inserire a partita incorso per provare a dare vitalità alla squadra. Così non è stato, purtroppo per lui e per il Milan. Il presente si chiama Torino, il futuro non si sa. L’esterno sinistro è approdato in granata con la formula del prestito con diritto di riscatto. Una trattativa conclusa negli ultimi giorni del mercato estivo, a causa dell’impegno del Toro nei preliminari di Europa League. Dopo l’estromissione dei piemontesi dal torneo ad opera del Wolverhampton, l’affare ha subito una forte accelerata, con moderato sollievo da parte del Milan. Di certo non per mancanza di stima nei confronti del giocatore ma perché,con un reparto costituito da Theo Hernandez e Ricardo Rodriguez, il sovraffollamento avrebbe causato qualche problema di troppo, specialmente in una stagione senza coppe (internazionali si intende).
Lunga esperienza in Italia – è arrivato nel 2013 all’Inter – e grande simbiosi con la fascia sinistra. Da quella parte Diego ha sviluppato gran parte della sua carriera. Terzino, centrocampista o esterno alto, l’uruguayano si è distinto da sempre su quel versante del campo. Il tipo di giocatore da sempre apprezzato da Walter Mazzarri, il quale vede Laxalt perfetto per il suo 3-5-2, marchio di fabbrica del tecnico toscano che ha portato nomi meno blasonati (esempi sono i vari Mesto, Maggio, Zuniga) ad ottimi picchi di rendimento. L’infortunio patito dal terzino lo scorso novembre durante un impegno in nazionale, ne ha frenato l’inserimento in squadra. Solo 11 presenze sino ad ora, con appena tre presenze da titolare, appena 409 minuti giocati e solo due partite giocate dall’inizio alla fine per 90 minuti. Un po’ poco, anche se la fiducia in lui è ancora tanta. Dalle sue prestazioni passa un eventuale riscatto: in ballo una decina di milioni, fondamentali per il suo destino e per le casse del Milan. Sullo sfondo anche un difficile, ma possibile ritorno alla casa madre, il Milan, nel caso in cui Pioli viri sul 352 e Rodriguez venga ceduto. A quel punto il ruolo di vice Theo Hernandez resterebbe vacante: Laxalt rappresenterebbe la scelta più facile e scontata da fare. Se non gioca a Torino e non ci sono spiragli di un suo riscatto, tanto vale riportarlo a casa e avere una valida alternativa a costo zero. Idee e ipotesi per il momento: il suo 2020 è ancora tutto da scrivere.
Luca Villari
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