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Lucas Paquetà, Milan, @acmilan
La Gazzetta dello Sport, in edicola questa mattina, ha intervistato Carlos Eduardo Mansur, prima firma di "O Globo", principale quotidiano di Rio e grande conoscitore di calcio brasiliano. Il tema della chiacchierata? Ovviamente Lucas Paqueta, neo acquisto del Milan: "Paquetà è un giocatore che da molto tempo il calcio brasiliano non riusciva a produrre. È in grado di eseguire vari ruoli. Io ritenevo qualche tempo fa che lui avrebbe potuto essere un elemento di spicco nel ruolo del numero 8 come si dice qui in Brasile, cioè, giocare un po’ più avanti rispetto al regista davanti alla difesa, raccogliendo il pallone e organizzando il gioco da dietro. Ma già avvicinandosi alla fine della scorsa stagione con l’infortunio di Diego e l’inserimento di Arão nella squadra titolare del Flamengo, Paquetà è stato schierato da centrocampista più vicino offensivo. Un tipico numero 10, quello che voi in Europa chiamate trequartista. E lo ha fatto bene. È in questo ruolo che lo vede il c.t. della nazionale brasiliana Tite: nel trio di centrocampo il giocatore più avanzato. Immagino che al Milan pensino pure di schierarlo in posizione più avanzata, ma non ne sono sicuro"
Sulle caratteristiche del giocatore: "Paquetà non è un velocista, bensì uno intelligente, calciatore di buona tecnica, di buon eseguimento delle giocate, ma dovrà adattarsi al calcio europeo in questo aspetto. Non lo conosco personalmente, ma dicono che è un bravo ragazzo, molto educato. Però davanti a tante aspettative intorno a lui, con la necessità di affermarsi a tutti i costi visto l’investimento elevato del Milan, ha dimostrato di essere un po' ansioso nelle ultime partite con il Flamengo. Tutto ciò dimostra che ha bisogno di maturare, ma è normale alla sua età, non è mica un crimine, è una cosa che si può sistemare, ma richiede attenzione da parte di chi lavorerà con lui. Credo che Paquetà sia un’ottima promessa di giocatore a livello internazionale. Non posso assicurare che sarà un top mondiale, che sarà un brasiliano in più che va al Milan per essere il migliore del mondo. Sarebbe mettere il carro troppo davanti ai buoi. Solo il tempo lo dirà. Ma il potenziale lo ha".
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