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Torino, Verdi: “Mazzarri mi ha parlato di 3-4-3: voglio rimettermi in gioco qui”

Daniele Triolo

Simone Verdi, ex attaccante di Bologna e Napoli, è stato il fiore all'occhiello della campagna acquisti del Torino: è stato presentato oggi in conferenza

"CALCIOMERCATO TORINO - Simone Verdi, classe 1992, ex attaccante di Bologna e Napoli, è stato il fiore all'occhiello della campagna acquisti del Torino di Urbano Cairo. Quest'oggi è stato presentato in conferenza stampa. Ecco le dichiarazioni di Verdi, così come riportate da 'ToroNews.net'.

"Sull'arrivo al Torino: "Innanzitutto ringrazio il Presidente perché so lo sforzo che ha fatto per acquistarmi. E’ stata una trattativa molto lunga, che ad un certo punto sembrava non potersi concludere: mister Carlo Ancelotti a un certo punto non voleva che partissi perché mi riteneva un valore aggiunto. Ma il Presidente Cairo non ha mai mollato; se lui non ci avesse sempre creduto io oggi non sarei qui. Ha fatto un grande sforzo e non ha mai mollato. Detto questo io ritrovo una società che è cambiata tantissimo dalla mia prima esperienza. Il Toro ha fatto passi da gigante, basti pensare alla rinascita del Filadelfia, che sappiamo tutti cosa voglio dire. Poi conosco già i tifosi, molto passionali, vogliono il massimo da ogni giocatore quindi a livello di ambientamento sarà tutto semplice. Nello spogliatoio poi ci sono molti ragazzi che conosco da diversi anni, già ieri ho potuto capire che sono un gruppo molto affiatato, mi aiuteranno ad integrarmi velocemente nel migliore dei modi”.

"Sulla scelta di tornare al Torino: “La scelta è stata semplice ed è stata dettata dal fatto che presidente e allenatore mi abbiano voluto con grande insistenza. Quando è così diventa semplice fare la scelta. Mi hanno voluto fortemente e io con molta semplicità ho deciso di trasferirmi qui”.

"Sulle difficoltà della trattativa: “Alle cinque, quando l’accordo era stato definito, ho preso un treno da Bologna e sono arrivato a Milano dal presidente per firmare”.

"Sugli obiettivi di squadra in questa stagione: “La squadra ha fatto l’anno scorso un grande girone di ritorno che ha permesso di qualificarsi ai preliminari, poi sfortunatamente è andata male e non sono riusciti a qualificarsi ai gironi. Ora pensiamo a una partita alla volta, e vedremo alla fine cosa avremo conquistato. I traguardi passano dal lavoro di tutti i giorni in allenamento”.

"Sul dialogo con il tecnico Walter Mazzarri: “Abbiamo parlato ieri mezzoretta prima dell’allenamento, ha cominciato a farmi vedere quel che lui vuole io faccia in campo. Si tratta di giocare tra le linee in questo 3-4-3, ma sappiamo che i numeri lasciano il tempo che trovano. Lui ha grandissima varietà di gioco, nel senso che essendoci anche un attaccante forte come Simone Zaza possiamo giocare anche con un trequartista e due punte. Il mister ha varietà di scelte, ogni scelta che farà sarà per portare la squadra il più in alto possibile”.

"Sulle sue condizioni fisiche: “Ho effettuato un test stamattina insieme al preparatore atletico, il risultato dice che sono nella media della squadra. Probabilmente non sono al top, arrivo da un anno in cui ho avuto qualche problema fisico, ma dal 6 luglio a oggi mi sono allenato regolarmente con il Napoli. Certo che ora mi manca un po’ di ritmo partita. Le metodologie di Mazzarri? Ognuno ha i suoi metodi, mi ci vorrà qualche settimana per abituarmi, ma stiamo parlando di uno staff molto intelligente, ho fiducia che saprò integrarmi bene evitando soprattutto infortuni. Spesso succede questo quando cambi squadra, a volte vieni buttato un po’ nella mischia così, ma ho parlato con lo staff di preparatori, sono molto intelligenti e sapranno gestirmi al meglio”.

"Sui suoi nuovi compagni in attacco: “Sono tutti giocatori bravi, da Zaza a Vincenzo Millico ad Alejandro Berenguer. Quelli che hanno un ruolo definito sono i centravanti Zaza e Andrea Belotti, gli altri sono tutti esterni o trequartisti, come me. Il mister deciderà quale sarà la posizione che più mi si addice. Io sono a disposizione, sono arrivato con grande voglia ed entusiasmo, mi metto a disposizione della squadra”.

"Sul suo numero di maglia, il 24, che era di Emiliano Moretti: “Sappiamo che era il suo numero e quanto sia stato importante lui per la storia del Torino. Emiliano mi ha detto solo di onorarla al meglio. Il motivo per cui l’ho scelta è il fatto che è la data di nascita della mia fidanzata”.

"Sulla volontà di diventare una bandiera per il Torino: “I miei anni migliori sono stati quelli al Bologna, che mi hanno permesso di arrivare in un club come il Napoli. Ora sono venuto qui perché la società mi ha voluto fortemente. Spero di giocare con continuità e tornare ai miei livelli. Voglio pensare partita dopo partita, parlare di bandiera mi sembra difficile nel calcio moderno, gli ultimi a potersi definire tali sono forse Daniele De Rossi e Francesco Totti. Io con il Toro ho quattro anni di contratto con opzione per il quinto. Penso a migliorarmi e fare prestazioni importanti con questa maglia. Pensare al futuro mi viene difficile, ora voglio rimettermi in gioco e pensare a ripagare la fiducia di Presidente e mister”.

"Sul ritorno in Nazionale: “Parlare di obiettivi personali numerici non mi piace, preferisco parlare di quelli collettivi, perché da lì passano quelli personali. Tra questi c’è sicuramente il ritorno in Nazionale, è chiaro che mi piacerebbe, ma questo passa dal lavoro di tutti i giorni e da quello che riuscirò a fare con il Torino”.

"Su quanto è cresciuto dalla sua prima esperienza in granata: “Sono cambiato completamente, avevo solo 19 anni, poi ho incontrato la mia ragazza che mi ha fatto diventare un uomo. Conviviamo da due anni. Ora la PlayStation è diventata una cosa futile, anzi forse non so nemmeno dove sia. Passo le mie giornate in modo diverso. Mi piace guardare film, leggere libri, mi piace girare e conoscere al meglio le città. Poi voi sapete che oggi i social ci fanno conoscere meglio. In generale oggi sono un uomo, allora ero un ragazzino”.

"Sulla voglia di rivalsa verso chi non ha creduto in lui: “In realtà nel calcio ho tanti estimatori. Sono arrivato ad emergere un po’ tardi forse, a 24 anni, ma tutti hanno sempre pensato che potessi diventare forte. Non ho rancore verso nessuno. Se qualcuno in passato non ha puntato con più decisione su di me forse è stato perché non ero pronto. Lo stesso Giampiero Ventura, nonostante con lui al Toro avessi giocato poco, oggi ripete sempre che ha sempre creduto in me, tra l’altro mi convocò in Nazionale”. Sull'altra sponda di Torino, in casa Juventus, emerge un retroscena di mercato su Daniele Rugani: per scoprirlo, continua a leggere >>>

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