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Fassone: “Niente voluntary agreement. Ecco perchè”

Marco Fassone, amministratore delegato del Milan (credits: acmilan.com)

L'a.d. rossonero Fassone ha spiegato perchè la UEFA ha detto no: "Si va verso il Settlement Agreement. Donnarumma patrimonio del Club".

Stefano Bressi

Dopo il rifiuto da parte della UEFA alla richiesta di voluntary agreement presentata da Marco Fassone per il Milan, l'amministratore delegato rossonero ha voluto chiarire la situazione tramite il sito ufficiale del club. Ecco le sue parole.

Perchè la UEFA non ha accolto il Voluntary Agreement: "È una decisione che era attesa. La UEFA un paio di settimane fa ci aveva fatto delle richieste praticamente impossibili. Cioè ci aveva chiesto di completare prima della loro decisione il rifinanziamento del debito che scade a ottobre e di fornire garanzie sufficienti a dimostrare la capacità della proprietà di finanziare il club e el perdite che il club farà nei prossimi anni attraverso il deposito di una somma molto importante di denaro o garanzie bancarie. Cosa impossibile per noi e per ogni club che si trova nella nostra situazione. Nonostante abbiamo tentato con varie argomentazioni di convincere la commissione che nonostante non potessimo adempiere a queste due richieste, le garanzie che abbiamo proposto potessero essere sufficienti, la commissione ha deciso di dire no".

Se c'era qualcosa che si poteva fare meglio: "Io penso che la nostra documentazione fosse amplissima. Abbiamo proposto piani più e meno ottimistici, abbiamo dimostrato anche piani nel caso in cui ci fossero ricavi inferiori alle attese. Da questo punto di vista la stessa commissione è stata soddisfatta. Ma se la commissione richiedeva una garanzia bancaria bastava dirlo prima, avremmo previsto non saremmo andati in fondo".

Cos'è il settlement agreement: "Siamo il primo club che ha chiesto di aderire al voluntary. Il percorso tipico dovrebbe essere quello di venire incontro ai club che cambiano proprietà e vogliono riportare la squadra ad alti livelli. Con queste modalità si rende quasi impossibile avere un voluntary agreement. Sarebbe stato possibile se non avessimo investito nulla sul mercato, dilazionando molto la ripresa del Milan. Ci sarà un po' da discutere se questo voluntary sia da mantenere o se la volontà politica sia diversa dalla vecchia UEFA e quindi sia da dimenticare il voluntary. Il settlement è in vigore da alcuni anni, alcuni club italiani lo hanno già sottoscritto in passato. Significa che il Milan ha commesso delle violazioni commesse prima, la UEFA non ha ritenuto di darci la possibilità di non pagare sanzioni e quindi ragionevolmente ci darà la possibilità di fare il settlment in cui ci proporrà di accettare sanzioni economiche che spero non siano eccessive ma che siano in linea con quelle applicate in passato, forse qualche restrizione sulla lista di giocatori che devono partecipare alle competizioni europee e forse anche delle limitazioni sui tetti del salario. Comunque è un accordo che la UEFA proporrà al Milan per sanare la nostra posizione".

Il caso Donnarumma: "Mi è sembrato più sereno di quanto era mercoledì. È stata una serata difficile, per lui e per noi. Perchè in questi casi è un problema di tutti. Mi ha fatto piacere sia voluto venire ieri alla festa dei ragazzi. Mi ha fatto piacere anche la dichiarazione distensiva su Instagram, dove ha confermato non ci siano state forzature. Oggi l'ho visto più sereneo, spero che piano piano le cose si stemperino e tornino ala normalità".

La posizione del Milan nei confronti di Donnarumma: "È molto chiara, lui lo sa: non c'è nessuna volontà di cederlo. È un patrimonio umano, tecnico ed economico. Se un giorno sarà lui a venire da noi a chiedere di essere ceduto noi saremo aperti a valutare le offerte. Basta che nessuno pensi di usare strane tecniche o metodologie per cercare di lasciar partire Gigio a valori inferiori al suo valore. Siamo qui per tutelare questo patrimonio".

Sulla mancata condivisione delle dichiarazioni di Mirabelli: "Nessun fondamento. È un giochino già visto sei mesi fa. Ogni tanto provano a metterci contro. Il Milan è uno. Siamo un gruppo estremamente unito. Chiunque tocchi uno dei miei collaboratori tocca il Milan e tocca me. Poi ognuno ha le proprie peculiarità. Io uso un linguaggio, Mirabelli ne usa un altro, Gattuso un altro. Ma l'obiettivo comune è riportare il Milan in alto. Non provino a fare giochini per mettere zizzania".

Come cambia nel mercato: "Nessun cambio per le vicessitudini ultime. Oggi sono salito a Milanello per parlare con i ragazzi per dire loro che il clima dell'ultimo periodo è molto apprezzato da me e dalla proprietà. Han Li è qui con noi da tempo e resterà, a conferma della vicinanza. A gennaio non abbiamo intenzione di intervenire perchè siamo estremamente convinti della qualità della rosa fatta in estate né abbiamo necessità di cedere qualcuno per portare a casa denari. Il Milan a gennaio starà alla finestra e guarderà gli altri. Se ci saranno opportunità vedremo se coglierle".

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