I club, grazie a questo Decreto, riescono a risparmiare fino al 50% di tasse sugli stipendi dei calciatori stranieri o italiani all'estero. Una regola importante è che devono essere fuori dall'Italia da almeno 2 anni e, una volta rientrati, devono stare almeno 2 anni in Italia.
Anche Paolo Scaroni ai tempi aveva sottolineato l'importanza di questo Decreto per far mantenere "forza" al campionato italiano. Dal Governo Meloni è stato abolito ma ci sono ancora dei modi per usufruirne.
Il Milan può applicarlo con Abraham?
—Il regime agevolato è stato abolito, ma gli sgravi continueranno ad essere applicati per i calciatori che ne avevano diritto al loro arrivo in Italia. C'è un limite di tempo, che è di 5 anni, ma può essere esteso a determinate condizioni: il giocatore in questione deve aver acquistato un immobile residenziale in Italia dopo il trasferimento o entro i 12 mesi antecedenti al trasferimento. Altra alternativa è che abbiano almeno un minore a carico in Italia.
Come riferisce Calcio e Finanza, la maggioranza delle società opera con l'idea che il beneficio sia valido anche qualora un calciatore si trasferisca in un altro club italiano all'interno del periodo di applicazione dello stesso (cinque anni).
Se invece si volesse rinnovare si tiene conto delle condizioni precedenti: Il figlio a carico o acquisto di un immobile residenziale. LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan - A rischio un'operazione. Resta viva un'ipotesi
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