"Tale decisione, se confermata, avrà quale unico risultato un esito diametralmente opposto a quello perseguito - ha evidenziato la Lega Serie A in una nota ufficiale -. La mancata proroga produrrà infatti minore competitività delle squadre, con conseguente riduzione dei ricavi, minori risorse da destinare ai vivai, minore indotto e dunque anche minor gettito per l'erario". In linea, insomma, con quanto Giorgio Furlani, amministratore delegato del Milan, parlando del tema Decreto Crescita e di quanto 'impatta' sulle operazioni di calciomercato, aveva detto nello scorso mese di novembre. "I risultati sportivi portano ricavi, ma salta tutto se venisse tolto il Decreto Crescita; senza il decreto sarebbe la distruzione del calcio italiano. Da quando c'è il Decreto Crescita ci siamo trovati a fare grandi risultati in Europa come calcio italiano, perché noi siamo business di talento: siamo sotto altri mercati a livello economico, siamo in un contesto difficile. Ma guardiamo: è impossibile fare un progetto stadio, ci sono limiti su extra-comunitari, contratti più corti. L'unica leva che ci rende competitivi con gli altri campionati europei è il Decreto Crescita".
CALCIOMERCATO MILAN