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Gerry Cardinale (proprietario AC Milan) con Paolo Maldini, direttore tecnico rossonero, durante una seduta di allenamento a Milanello | Milan News (Getty Images)
La visione di Gerry Cardinale, il futuro di Paolo Maldini, le necessità del Milan nel mercato estivo. Di tutto questo ha parlato 'La Gazzetta dello Sport' nel suo approfondimento odierno sul Diavolo. La doppia semifinale di Champions League persa male (0-2 e 0-1) contro l'Inter, infatti, ha certificato come questa squadra sia da cambiare radicalmente.
Il Milan è corto e stanco. La sua panchina non è affidabile. Motivo per cui è arrivato a fine stagione sulle gambe e senza energia. Il Diavolo, ha commentato la 'rosea', ha calciatori di livello assoluto (Mike Maignan, Theo Hernández, Sandro Tonali e Rafael Leão), un campione anziano provato da una stagione pesante (Olivier Giroud) ed alcuni titolari di garanzia (come, ad esempio, Fikayo Tomori).
Tanto, però, andrà fatto sul mercato. Bisognerà trovare due centrocampisti titolari, un esterno destro d'attacco e un centravanti. In più, almeno tre calciatori per rinforzare la panchina. Servono, a conti fatti, 6-7 investimenti, di cui un paio pesanti. Da decidere, però, chi li farà e come.
Maldini, direttore tecnico del Milan, ha fatto suonare il campanello sul tema investimenti nelle orecchie di Cardinale due volte nell'ultima settimana. Il discorso che l'ex capitano rossonero fa è molto semplice: il Milan non ha la rosa per competere al top in Europa e nemmeno per affrontare la Serie A da favorito.
Servono soldi, pertanto, per migliorare l'organico. E quei soldi devono arrivare dalla proprietà, dal fondo RedBird. Nell'estate 2022, la realtà di Cardinale (insieme al proprietario uscente, il fondo Elliott), avevano messo a disposizione un budget tra i più importanti in Italia. Il budget per il calciomercato estivo 2023, invece, dipenderà da quale competizione europea giocherà il Diavolo (in Champions League sarà più ampio, in Europa League più ridotto).
Ciò che conterà di più, però, è come verranno spesi quei soldi. Non continueranno ad indossare la maglia del Milan, sicuramente, Ciprian Tătărușanu, Antonio Mirante, Sergiño Dest e Tiémoué Bakayoko. Quasi sicuramente lasceranno Aster Vranckx e Zlatan Ibrahimović. Per Yacine Adli meglio una separazione (in prestito o a titolo definitivo) che gli consenta di giocare e crescere. In caso di offerte, poi, saranno cedibili Fodé Ballo-Touré, Junior Messias, Divock Origi e Ante Rebić.
Spetterà, quindi, a Maldini (ed al direttore sportivo Frederic Massara) ricostruire il Milan di Cardinale? O, invece, toccherà ad altri? In passato Maldini ebbe contrasti - noti e risaputi - con l'ex amministratore delegato Ivan Gazidis. Ora, invece, è importante capire se Cardinale e RedBird vorranno andare avanti con Maldini e Massara, come da contratto (in scadenza per entrambi il 30 giugno 2024) oppure se vorranno cambiare uomini e strategia.
Maldini, a Cardinale, chiede investimenti per il Milan. Sottolineando un percorso iniziato con il Diavolo fuori dalle coppe e che ha portato lo Scudetto e una semifinale di Champions League. La quale ha portato ad incassare quasi 85 milioni di euro di premi UEFA e quasi 30 milioni di euro al botteghino dello stadio di 'San Siro'.
RedBird, invece, evidenzia di aver speso molto per rinnovi di contratto e mercato, sottolineando, al contempo, i tanti errori estivi fatti nello scorso mercato in entrata. Nonché quello di aver effettuato un mercato in uscita nullo. Non c'è stata, infatti, alcuna cessione molto remunerativa per le casse del club di Via Aldo Rossi.
Le visioni di Maldini e Cardinale per il futuro del Milan sono da conciliare ad ogni modo, anche se si trovasse un'intesa per proseguire insieme. Maldini vuole calciatori pronti subito e un nome che piace tanto a lui quanto a Massara è quello di Marko Arnautovic, centravanti austriaco del Bologna, classe 1989. Prende 3 milioni di euro netti a stagione, ma costa pochissimo e ha esperienza.
RedBird, invece, persegue la strategia dei calciatori futuribili, con ingaggio ridotto, che possano migliorare con il tempo. Più di una volta, a tal proposito, Cardinale ha parlato dei 'dati' come chiave per acquisti di successo. Possibile trovare un compromesso tra le parti? Forse. Anche se non bisogna dimenticare come Maldini, nel suo contratto, abbia ottenuto piena autonomia nelle scelte di mercato.
In passato, a volte, il 'mercato sostenibile' ha fatto miracoli (Maignan, Theo, ma anche Pierre Kalulu). Nel 2022, però, la soluzione Charles De Ketelaere, in teoria perfetto per area tecnica e club, ha condizionato tutta la stagione. L'impressione, ha evidenziato 'La Gazzetta dello Sport', è che con la qualificazione alla Champions League 2023-2024, tutto si possa ricomporre. Con una caduta in Europa League, invece, aumenterebbero le tensioni. Milan sul bomber che divide i tifosi >>>
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