Il Milan, sin dall'avvento del fondo Elliott al comando del club e poi successivamente anche con RedBird, ha dimostrato di seguire una linea 'esterofila'. La società milanese predilige, infatti, di gran lunga acquistare giocatori all'estero anziché in Italia. All'inizio, perché sfruttava i benefici fiscali del Decreto Crescita. Norma, ora, abolita (anche se si parla di un suo possibile reintegro dal prossimo anno). Poi perché il Diavolo si è reso conto che, in certi campionati e in determinate situazioni, all'estero si possono pescare a cifre sostenibili (20-25 milioni di euro) calciatori che, al contrario, in Italia ti venderebbero al doppio del prezzo. Ibra, però, adesso vorrebbe puntare anche su giocatori che già conoscono il nostro campionato, pur se non italiani. Così si abbatterebbero notevolmente i tempi di adattamento al Milan ed alla nuova realtà.