- Calciomercato
- Redazione
Paolo Maldini (direttore tecnico AC Milan), responsabile delle operazioni di calciomercato dei rossoneri | Milan News (Getty Images)
Qualche ora fa la redazione di 'SportItalia' ha sganciato una bomba sul Milan. Secondo il direttore di 'SI', Michele Criscitiello, RedBird, fondo proprietario del Milan dall'agosto 2022, avrebbe messo in discussione l'operato di Paolo Maldini e Frederic Massara in seguito all'eliminazione del Diavolo dalla Champions League, avvenuto ieri sera in semifinale per mano dell'Inter.
Il lavoro di Maldini e Massara, quindi, per 'SI', sarebbe finito concretamente sotto la lente di ingrandimento di Gerry Cardinale. Al contrario di quello del tecnico rossonero, Stefano Pioli, che godrebbe, invece, della fiducia della proprietà. Ma quanto c'è di vero in questo scoop? Abbiamo indagato un po' e possiamo dirvi cosa abbiamo scoperto a tal proposito.
Abbiamo appreso, tanto per cominciare, che RedBird e Cardinale, abituati a vivere lo sport negli Stati Uniti d'America, ovvero con un modus operandi un po' diverso da quello che si applica in Europa, non vogliono farsi prendere dalle 'emozioni negative' del momento. Il Milan, è vero, è fuori dalla Champions League e non andrà alla finale di Istanbul del prossimo sabato 10 giugno.
È altrettanto vero, però, che la stagione non è ancora finita. Ci sono ancora tre partite di Serie A, contro Sampdoria, Juventus (in trasferta) e Hellas Verona da giocare e, se possibile, da vincere. L'obiettivo è quello di concludere l'annata in campionato con 70 punti e sperare di rientrare tra le prime quattro in classifica. Nell'attesa di capire, poi, cosa succederà alla Juve, che attende nei prossimi giorni una nuova penalizzazione per il processo plusvalenze (sicuramente inferiore al -15 prima dato poi restituito).
Quindi, soltanto a bocce ferme, RedBird e Cardinale, di concerto con l'amministratore delegato del club rossonero, Giorgio Furlani, decideranno il futuro di Pioli, Maldini e Massara. Secondo quanto abbiamo capito, è effettivamente la figura di Maldini quella più 'sotto osservazione' dalle alte sfere statunitensi. In fin dei conti, la scorsa estate, quando Maldini e Massara rinnovarono il contratto fino al 30 giugno 2024, l'ex capitano rossonero ottenne pieni poteri nell'area tecnica del club e sulle scelte di mercato.
Scelte che, al momento, hanno tutt'altro che ripagato. Ma dal prossimo 4 giugno in poi, dopo Milan-Verona, potrebbe anche non essere così. La figura di Pioli, invece, sempre secondo quanto ci risulta, è quella che godrebbe di qualche 'alibi in più'. In primis perché ha fatto il possibile con la rosa a sua disposizione andando avanti in una doppia competizione (Serie A e Champions League) che, inevitabilmente, porta via energie e freschezza negli uomini chiave.
Secondo poi, sembra che le scelte estive di mercato del Milan non siano state propriamente concordate tra direttore tecnico e allenatore. Ricapitolando, quindi, Maldini rischia davvero il licenziamento da parte di RedBird? Difficile rispondere oggi, con una stagione che deve ancora scrivere la parola 'fine' e con un Milan impegnato ancora per conquistare l'accesso in Champions per l'annata a venire tramite campionato (o tribunale).
Si può, però, ipotizzare un duplice scenario per l'immediato futuro. Qualora il Milan interrompesse il suo rapporto di lavoro con Maldini, vorrebbe dire che RedBird avrebbe già pronto un suo uomo, da porre a capo dell'area tecnica, capace sin da subito di rilevare il compito e condurre il mercato estivo 2023. Riteniamo, però, più probabile una permanenza di Maldini nel management. A patto, però, che questi concerti maggiormente le sue scelte di mercato con la proprietà del club rossonero. Milan, Bennacer out: i possibili sostituti >>>
NOVITÀ! Commenta questa news QUI!
© RIPRODUZIONE RISERVATA