'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola ha fatto il punto della situazione sul rinnovo del contratto di Rafael Leao con il Milan. Per la 'rosea', è evidente la rottura tra le parti: la proposta di rinnovo presentata dal club di Via Aldo Rossi per un nuovo contratto fino al 30 giugno 2027 è finita nel congelatore.
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Leao-Milan, rottura sul rinnovo. Il motivo delle scintille con Maldini
A determinare lo strappo decisivo è stato l'atteggiamento del portoghese sul nodo della clausola rescissoria da inserire nel nuovo accordo. Infatti, nel dialogo avvenuto nelle scorse settimane, Leao e la sua famiglia hanno indicato al Milan una priorità: ovvero, far scendere l'importo della clausola rescissoria nel contratto del giocatore - attualmente fissata in 150 milioni di euro - sino a quota 70, massimo 80 milioni di euro.
Rinnovo Leao, tutto in alto mare: nodo clausola
—Secco 'no' del Milan, neanche sfiorato dall'idea di dimezzare il valore del suo miglior giocatore. Al massimo, ha riferito il quotidiano sportivo nazionale, i dirigenti rossoneri Paolo Maldini e Frederic Massara avrebbero preso in esame l'opzione di eliminare del tutto la clausola. Affidandosi, in caso di cessione dell'attaccante, alle quotazioni di mercato.
Tale strategia del Milan sul rinnovo di Leao, evidentemente, teneva conto dell'offerta estiva del Chelsea, che era stata di 120 milioni di euro. Va anche messo nel conto come, a fine stagione, possa scatenarsi un'asta per Leao tra le big della Premier League. In questa maniera il Diavolo può pensare di chiudere questa vicenda con un ritorno economico importante.
Ad ogni modo, ha commentato la 'rosea', non va mai dimenticato come il tempo giochi in favore del giocatore. Senza un rinnovo, infatti, Leao tra poco più di undici mesi potrebbe firmare a parametro zero per un altro club. In Portogallo c'è chi spinge per questo epilogo della vicenda.
Questo spiega perché, in queste ultime settimane, si sia alzata molto la temperatura nei rapporti tra la dirigenza del Milan e l'entourage di Leao. Sullo sfondo Jorge Mendes, interlocutore privilegiato del padre del giocatore, Antonio. Ma bisogna fare sempre i conti con l'avvocato francese Ted Dimvula, titolare della sua procura fino al febbraio 2024.
Milan stanco dei balletti tra le parti
—Tra i due consulenti ci sono rapporti gelidi: motivo per cui i negoziati si sono raffreddati. Il Milan, ha commentato 'La Gazzetta dello Sport', è stanco di questi balletti. Maldini ha provato a scuotere Leao, invitandolo a prendere posizione, di modo che si potesse uscire dalla situazione.
Maldini ha fatto leva anche sulle precedenti posizioni di Leao, che aveva sempre espresso la volontà di restare al Milan a lungo. A quanto pare, però, il faccia a faccia Maldini-Leao non ha portato gli effetti sperati. Anzi, alcuni giurerebbero che il dialogo si sia concluso con modi bruschi.
Maldini sarebbe rimasto deluso dalle risposte di Leao. Che, in campo, sta scendendo rapidamente di tono. E molti si interrogano anche sulla scelta di Stefano Pioli di lasciarlo inizialmente in panchina in Milan-Sassuolo di domenica scorsa. Ovviamente tutti, in casa Milan, contano sul suo talento per una rapida risalita in classifica, a partire dal derby di domenica.
Maldini deluso dal giocatore. Ora che succede?
—Comunque, tutti questi indizi giocano a sfavore di un rinnovo del contratto di Leao con il Milan. Le speranze di un avvicinamento tra le parti sono ridotte al minimo. C'è differenza tra domanda (7 milioni di euro netti a stagione) del giocatore e offerta (6,5) del Milan. Differenza piccola, ma, in mezzo, c'è l'ostacolo Sporting Lisbona.
Che, non va dimenticato, deve sempre avere indietro da Leao i 19 milioni di euro per la rescissione unilaterale del contratto che il giocatore chiese ed ottenne nel 2018. E per la quale i Tribunali - anni dopo - lo hanno condannato al risarcimento.
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