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Hakan Calhanoglu è davvero il re delle punizioni? (credits: Getty images)
Dopo cinque anni è terminata la storia d'amore tra il Milan e Calhanoglu. Il turco ha deciso di firmare per l'Inter. Il club rossonero gli offriva un contratto di cinque anni, fino al 30 giugno 2026, a 4 milioni di euro netti a stagione. I nerazzurri, invece, l'hanno spuntata offrendo a Calhanoglu un contratto di tre anni, fino al 30 giugno 2024, a 5 milioni di euro netti l'anno più uno di bonus.
La conferma è arrivata dallo stesso Calhanoglu. E' giunto quindi il momento di fare un bilancio sui cinque anni trascorsi da Hakan al Milan. Un'avventura fatta di alti e bassi, a testimonianza del fatto che il rendimento di Calhanoglu è stato sempre piuttosto altalenante. Il periodo migliore è sicuramente quello vissuto con Stefano Pioli e forse nel primo anno di Gattuso dopo l'esonero di Montella. Grandi partite, ma anche diverse prestazioni sottotono.
Andiamo però a vedere i numeri. Calhanoglu, come tutti ricordano, è arrivato a Milano come il re delle punizioni. La nomea è stata rispettata in maglia rossonera? La risposta non può che essere negativa. Il trequartista ha disputato 172 presenze con il Diavolo in cui ha segnato 32 gol e totalizzato 48 assist. I gol su punizione sono stati quattro: Fiorentina, Verona, Atalanta e Celtic. Queste le sue vittime.
Insomma, il rendimento sotto questo punto di vista non è stato dei migliori. Nessuno mette in discussione le abilità tecniche e capacità di Calhanoglu, ma i numeri dicono questo. Vedremo se all'Inter il suo score sulle palle inattive migliorerà. In ogni caso c'è anche da dire che il turco al di là delle punizioni si è dimostrato un giocatore importante e dunque per Pioli non sarà facile sostituirlo. Intanto il Milan pensa al sostituto di Romagnoli. Ecco chi è
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