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INTERVISTE

Maignan, Theo, Giroud e una stoccata al Milan: parla Deschamps

intervista Didier Deschamps Francia AC Milan
Didier Deschamps, Commissario Tecnico della Francia, ha parlato a 'La Gazzetta dello Sport' toccando anche molti temi affini al Milan
Daniele Triolo Redattore 

Didier Deschamps, Commissario Tecnico della Francia, ha parlato - in esclusiva - a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Ecco, qui di seguito, uno stralcio delle sue dichiarazioni.

Francia, Deschamps a 360° sulla 'rosea'

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Sulle chance che hanno i 'Bleus' di vincere gli Europei: "L’aver vinto un Mondiale in Russia e arrivando in finale in Qatar ci mette nella parte alta delle gerarchie, ma vale pure per le altre sette Nazionali europee nei primi dieci posti della classifica FIFA che hanno la nostra stessa ambizione".


Sull'Italia campione in carica senza grandi campioni: "È un giudizio severo. L’Italia ha vinto l’Europeo con la forza del collettivo. Magari in passato c’erano almeno un paio di fuoriclasse, ma avete ottimi giocatori e qualche giovane interessante. Nonostante le due qualificazioni mancate per il Mondiale, l’Italia resta molto competitiva".

Su Adrien Rabiot in scadenza di contratto con la Juventus: "So che sta bene a Torino dove è rimasto l’anno scorso senza la Champions, che invece potrebbe giocare la prossima stagione. Ne parliamo a volte, sta a lui decidere, è libero e ha molta scelta".

"Thuram può essere l'erede di Giroud"

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Sull'ultimo Europeo per Olivier Giroud e Marcus Thuram come suo possibile erede: "Marcus ha vissuto una bella stagione con l’Inter, migliorando in efficacia, in sintonia con Lautaro Martínez. Marcus può giocare in tutto l’attacco. Non ha le stesse caratteristiche di Olivier, ma può esserne l’erede. E anche se per Giroud è l’ultimo Europeo, è importante contare sulla sua esperienza".

Su Benjamin Pavard più centrale o terzino: "So bene che preferisce giocare da centrale, anche se con l’Inter evolve in un sistema diverso dal nostro, visto che Inzaghi gli chiede anche di salire molto. E’ evidente che oggi si senta più a suo agio che in passato da centrale".

Su Mike Maignan destabilizzato dagli insulti razzisti di Udine: "Sono cose che non dovrebbero più succedere. Quell’episodio l’ha ferito, non era la prima volta. Il fattore mentale può avere ripercussioni sul piano fisico, ma c’è da dire che la stagione precedente è stato straordinario, quindi potenzialmente non c’è da preoccuparsi, anche se è stato meno bene nell’ultimo periodo per via di qualche piccolo infortunio".

"Theo mi sembrava felice al Milan, ma ..."

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Su Theo Hernández che dovrebbe ripartire altrove: "Ne abbiamo parlato a marzo. In generale non c’è lo stesso entusiasmo della stagione dello Scudetto, ma mi sembrava fosse felice al Milan dove ha fatto pure il capitano, da straniero. Comunque, organizzare una tournée in Australia in pieno ritiro della nazionale, non è molto simpatico".

Su Kylian Mbappé, esterno sinistro nella Francia e attaccante nel PSG: "È abituato alla pressione e lo vedo bene. Ha vissuto un periodo delicato con il club, ma ha segnato 44 reti. In campo avrà massima libertà. Il mio obiettivo è di schierare una squadra che gli permetta di esprimersi al meglio. Mbappé da capitano è totalmente dedito al collettivo pur potendo fare la differenza da solo come tutti i fuoriclasse".

Sull'ultimo europeo, oltre che per Giroud, anche per Cristiano Ronaldo, Luka Modrić e Toni Kroos: "Hanno scritto la storia con i loro titoli e prestazioni. Ma oggi è più facile giocare più a lungo con il miglioramento di preparazione e dell’aspetto medico. Ci sono però molti altri giocatori, anche più giovani, che non sanno che sarà il loro ultimo Europeo".

"Sento spesso Pogba, gli auguro di tornare in campo"

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Sui giovani Warren Zaïre-Emery, Bradley Barcola ed Eduardo Camavinga che cambiano il gioco della Francia: "In generale, e in Francia in particolare, i giovani giocano di più. Forse meno in Italia dove è più difficile farsi spazio. Da noi ormai si fa pre-formazione con criteri professionistici dai 12 anni e così i giovani sono pronti prima".

Sul caso doping che ha travolto Paul Pogba: "Sono dispiaciuto. Ci sentiamo spesso. Ha vissuto un periodo difficile. L’avrei portato al Mondiale se non si fosse infortunato. Conoscendolo non posso credere si sia dopato volontariamente. C’è però una positività, attendiamo l’appello dal TAS. Gli auguro di tornare in campo, ha la forza mentale per farlo". LEGGI ANCHECriscitiello, che bordata al Milan: vertici societari nel mirino. E su Conte ... >>>

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